LEGHISTI E CATTOLICI

LEGHISTI E CATTOLICI

I leghisti e i fratelliditalisti hanno questo che denota l’impreparazione a guidare il Paese: tentano ad ogni modo di spaccare in due il mondo cattolico. Quest’ultimo, effettivamente, rischia di fare la fine degli anglicani. In politica non si fa, non si spaccano le religioni, in specie se moderate e serene come quella prevalente in Italia. Non le si mette in crisi, diversamente metti in crisi la nazione, anche la parte non credente per riflesso.La cultura cattolica, nella sua complessità e diversificazione, è tutto quello che abbiamo, o, se non tutto, l’80%. La cultura cattolica va da Pasolini a Caterina da Siena. Da Bonifacio VIII a Giovanni XXIII. Sarebbe un disastro per l’Italia e per l’Europa se si verificasse uno scisma che riflettesse gli schieramenti politici. Sotto papa Ratzinger lo scisma era strisciante, i cattolici ci sono arrivati molto vicino. Con Ratzinger non si capiva se era religione o politica berlusconian-leghista. L’identità era completa.Ai leghisti consiglio vivamente di guardare agli esempi di Gramsci e Togliatti, atei incalliti eppure molto (Togliatti anche troppo) attenti a rispettare i cattolici nella loro complessa integrità. Salvini è esageratamente attento alla sola destra cattolica, una frazione. Lo fa per difenderci dall’Islam, dice lui. In realtà, spaccando il mondo cattolico gli apre una breccia.