L’EUROPA HA CONDANNATO LO STALINISMO NON IL COMUNISMO

La condanna dello stalinismo come regime criminale, assassino e antisemita, come Banda della Magliana moscovita, doveva venire già molto tempo fa proprio da chi ha fatto parte di quella storia, nonostante le sfumature di diversità e il tentativo di fuoriuscita a sinistra dallo stesso che fu sconfitto all’interno del movimento comunista. Perché, semmai, il parlamento europeo ha votato una banalità accertata dalla storia, che non equipara, come ha invece semplificato qualcuno, il comunismo al nazismo, non ha insultato chi in nome della lotta al nazifascismo si è riconosciuto nella bandiera rossa per liberare il proprio Paese. La risoluzione parte dal patto Ribbentrop Molotov del 1939 nel quale la spartizione dell’Europa è già contemplata a partire dalla Polonia, soltanto che, alla fine della guerra, la spartizione non avrà Hitler come partner di Stalin, ma il blocco di paesi filo Usa che poi daranno vita all’alleanza atlantica. Cose già dette e analizzate in Italia dal gruppo del Manifesto alla fine degli anni 60, appunto ormai quasi banali nella loro dimostrabilità storica. Nella risoluzione si parla dello stalinismo e delle sue derivazioni ed essendo lo stalinismo l’unico modello di riferimento al comunismo che ha trovato realizzazione nella storia, sfido chiunque a difendere nel ventunesimo secolo i milioni di morti, milioni di comunisti va ricordato, prodotti da quell’aberrazione ideologica. Leggo sulle bacheche di tanti miei ex compagni, sono stato comunista anche io anche se utopisticamente non leninista, costernazione, indignazione per questa ovvietà, oltretutto una risoluzione che non ha effetti pratici ma d’indirizzo politico. L’unica cosa sensata l’ho trovata scritta da un ex terrorista, che ha pagato un prezzo caro per ciò che ha fatto, dopo averlo fatto pagare ad altri che non avevano scelto di pagarlo, ma al quale non si può certo rimproverare di non averci creduto, il quale affermava che semmai la questione aperta è il non essere mai riusciti a creare una prospettiva concreta e aperta di superamento dello stalinismo attualizzando il comunismo non a burletta iconografica del passato ma a pensiero vivo e presente. Se poi qualcuno riesce a dimostrare che l’attualità del comunismo sta nel sostegno dato a governi di centrosinistra che hanno partecipato a guerre e distruzioni in anni recenti in cambio di quattro spiccioli per la cooperazione internazionale o a confondere un centro sociale con l’Avana, sono pronto al confronto. E’ giusto difendere il proprio passato. Godo immensamente vedendo la bandiera rossa conficcata sul tetto del reichstag. Mi turba e mi commuove la grandezza che sta nel sacrificio di milioni di persone morte per fermare i nazisti a Stalingrado e ripartire verso Berlino, come quello dei sopravvissuti a quei massacri fatti massacrare successivamente da Stalin . Ma non è questo che è stato condannato dal parlamento europeo e questa indignazione un tanto al chilo basata su una bufala clamorosa mi puzza tanto di riposizionamento politico di chi sullo stalinismo soltanto qualche anno fa sembrava avere le idee molto chiare e con parole molto più forti di quelle usate nella risoluzione del parlamento europeo.