RENZI SI STA GIOCANDO L’ULTIMA PARTITA
Credo sia troppo semplicistico liquidare Renzi con una battuta (tipo: ha bisogno di essere il capo, se non può esserlo nel Pd, si crea un altro partito), con un po’ di psicologismi (è un egocentrico perso), o con sufficienza (il suo partitino prenderà il 3%).Renzi è un fenomeno complesso. È un giocatore che ama l’azzardo, e non ha paura di giocarsi tutta la posta. Ma è anche – e qui so di attirarmi gli strali di molti- uno dei pochissimi politici di razza in circolazione. La sua improvvisa apertura ai 5 Stelle è stata una operazione geniale, che ha messo all’angolo un Salvini che sembrava inarrestabile e ha cambiato tutte le carte in tavola. È stata, certo, anche una giravolta di trasformismo da far girare la testa. Nello spazio di un mattino i nemici sono diventati alleati. Ma è stato un trasformismo nel quale è stato seguito, con più o meno riluttanza ben presto digerita, da Conte, da Zingaretti, da Di Maio.Ha vinto la ragion di Stato. O meglio, la paura: di Salvini da parte del Pd, di vedere il proprio peso in Parlamento dimezzarsi in caso di elezioni anticipate da parte dei 5 Stelle.Ma appena formato il governo (del quale fanno parte anche suoi rappresentanti), Renzi se ne va.Di certo ha sbagliato la tempistica. Dire: me ne vado dal Pd perché per sette anni mi hanno trattato come un estraneo, come va ripetendo ai quattro venti, è una motivazione che si basa sul passato. Ma poco convincente nel momento in cui la sua proposta di ribaltone trionfa.Il motivo reale per cui se ne va è la ricerca del mitico Eldorado: la conquista del centro.Il Pd con Zingaretti e con l’alleanza con i 5 Stelle si è spostato a sinistra, la Lega si è radicalizzata su posizioni di destra estrema, Forza Italia è morente, e le sue spoglie sono contese ( e contendibili) come un tempo quelle della Polonia tra Russia e Germania.Al centro si è aperta una prateria, e Renzi vuole conquistarla.Altri ci hanno provato, da Rutelli a Casini, e hanno perso rovinosamente, cadendo nel dimenticatoio.Renzi sa di giocarsi tutta la posta: o tornerà a essere quello che dà le carte o sparirà.Probabilmente terrà il governo sulla graticola, cercando di impedire che si consolidi troppo l’alleanza tra Pd e 5 Stelle (i franchi tiratori che hanno votato no all’arresto di un deputato di Forza Italia potrebbero essere un primo segnale) ma senza farlo cadere, per ora. Ha bisogno di tempo per arrivare preparato alle elezioni.Vedremo come andrà a finire. Certo, quando dice: “voglio fare un partito divertente”, uno non pensa alla grandiosità di un progetto alla De Gasperi o alla Aldo Moro.Anzi, fa cadere un po’ le braccia.Non vorrei che alla fine l’unico che si diverte fosse Renzi medesimo.
