TASSA SULLE BADANTI? DIMOSTRAZIONE DELLA DISTANZA SIDERALE TRA LA POLITICA E LA GENTE

TASSA SULLE BADANTI? DIMOSTRAZIONE DELLA DISTANZA SIDERALE TRA LA POLITICA E LA GENTE

Leggo ora della tassa sulle badanti. La tassa sulle badanti. Non so cosa passi nella testa di chi ha avuto questa brillante idea. Forse ha molti soldi, forse, o direi certamente, non ha parenti anziani, né figli o fratelli o genitori o nonni non autosufficienti, né deve correre a destra e a sinistra per cercare di mettere insieme il lavoro, quando ce l’ha, per guadagnare i soldi non solo per mangiare, ma per mandare i figli a scuola, vestirsi, possibilmente riscaldarsi. curarsi se sta male, lui e la sua famiglia ( altri aumenti sul ticket), adempiere quotidianamente a decine e decine di odiose e frustranti burocratiche ottemperanze: altre tasse, commercialista, mutui, prestiti, domande, contributi, ospedali, file, attese, scioperi, trasporti, crediti che nessuno ti paga a cominciare dallo Stato, ingiustizie che subisci perché nessuno ti difende, uffici pubblici che girano al rallentatore, quando girano, e via discorrendo. Chi ha pensato alla tassa sulla badante o vive su Marte, o dorme sotto una coltre di privilegi per i quali le traversie appena elencate della vita di un cittadino qualunque, non interessano. Ma come si fa a essere così biecamente aridi, avidi e ciechi da non capire che chi paga una badante non è un ricco signore senza pensieri, ma qualcuno che di pensieri, pratici, affettivi e finanziari, ne ha a milioni? Chi non vorrebbe poter fare a meno della badante? Ma se ha la mamma o la nonna di novant’anni, o un figlio disabile, o un marito con l’alzheimer, come fa? Senza contare che dovrebbe essere lo Stato a provvedere e proteggere ogni cittadino non in grado di provvedere a se stesso. Costituzione, articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”. E va bene, non saranno gratuite, perché avete speso, sprecato, malgestito il denaro pubblico di tutte le tasse che paghiamo, ma metterci sopra un’altra tassa, la tassa sulle badanti, e cioè in pratica una tassa sul dolore, sulle difficoltà, sulla vecchiaia, sulla malattia, sulla disperazione, ma come si può anche solo pensare? Questa becera e tirannica trovata è la dimostrazione della distanza siderale tra la Politica e la gente, i cittadini, coloro che la Politica dovrebbe rappresentare, e invece disprezza e vessa, e, in questo caso, anche senza pietà.