VENTI DI SPERANZA PER L’ACCOGLIENZA E PER OCEAN VIKING ARRIVA UN PORTO SICURO

La politica sembra correre se guardiamo ai tempi del passato e fra le tante cose che avvengono in questi giorni oltre alla formazione del governo italiano, di quello europeo pare incamminarsi verso una fase di maggiore consapevolezza una volontà comune di affrontare le questioni legate alle immigrazioni nel continente Europa. Una fase già attraversata in altre occasioni ma che adesso potrebbe davvero portare sul tavolo quelli che sono i temi delle quote, delle ripartizioni, in un senso che non faccia apparire le questioni dell’accoglienza come fatto emergenziale ma come risposta ad un fenomeno strutturale che deve necessariamente essere gestito. Certo è presto per lasciarsi andare all’ottimismo per le notizie che arrivano in queste ore perché, il nostro Paese, l’Europa ed il mondo sono ben immersi dalle ondate sovraniste e nazionalistiche che devastano alimentandosi di odio e paure. La stessa nave umanitaria Ocean Viking dopo giorni di vergognosa attesa sembra aver trovato la sua destinazione finale.Per lei, per il suo carico di umanità, ci sarebbe Lampedusa come porto sicuro che verrebbe assegnato dall’Italia.Proprio in queste ore si starebbe valutando se farla entrare direttamente in porto o fare il trasbordo dei migranti su motovedette della Guardia Costiera. Dunque ci sono dei segni che qualcosa si stia muovendo, che una piccola luce si stia allargando.E lo vediamo da una serie di posizioni che potrebbero consolidarsi a breve. Fra tutte quella del tedesco, Horst Seehofer, che ha confermato la presenza di un accordo nel quale si definirebbe la Germania come luogo di arrivo per un quarto dei migranti che entrano in Italia dopo un salvataggio in mare. Questi almeno quanto riferisce il sito del quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung sottolineando che anche la Francia avrebbe mostrato la disponibilità ad accogliere un 25% di questi migranti. “I colloqui sono ancora in corso. Ma se rimane come concordato, possiamo prendere il 25% delle persone salvate in mare davanti all’Italia”, ha detto Seehofer al sito del quotidiano. “Ciò non sovraccaricherà la nostra politica migratoria”, ha detto l’esponente dell’ala destra (Csu) del partito della cancelliera Angela Merkel. A ratificare tutto ciò potrebbe essere il prossimo vertice dei ministri dell’Interno della Unione Europea in programma fra pochi giorni, a Malta il 23 settembre. Qui si vorrebbero definire meglio ed addirittura ratificare, fissare quote, sulla ripartizione di migranti, superando Dublino, togliendo di mezzo anche l’ipocrisia, cavalcata da Salvini che denunciava l’Italia come luogo di permanenza oltre che di primo approdo, toccando poi anche il tasto degli arrivi da terra, da Trieste. “L’aspettativa è che altri Stati si aggreghino”, ha detto Seehofer riferendosi all’intesa che andrà poi ratificata nel Consiglio Ue di ottobre. “Ho sempre detto che la nostra politica migratoria è anche umana. Non faremo annegare nessuno”, ha detto il ministro il quale ha constatato che non ci sono Paesi nordafricani disposti ad attuare una sua proposta di esame del diritto di asilo dei migranti sulla sponda sud del Mediterraneo. Intanto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, fa un appello sul Trattato di Dublino: “Una riforma del trattato di Dublino – afferma – è una riforma importante per fare una politica europea che affronti la questione dell’immigrazione. Si rimbocchino le maniche e si discuta di questa riforma in Consiglio, la mettano in agenda”. Speranze che si cozzavano con la situazione di Ocean Viking che sembrerebbe essersi sbloccata solo adesso con l’autorizzazione a sbarcare a Lampedusa.Uno stallo che aveva fatto dire al direttore generale di Medici Senza Frontiera, Gabriele Eminente, che Msf gestisce con Sos mediterranee la nave umanitaria: “Ci sono 82 persone che hanno subito enormi traumi, chiediamo una soluzione rapida per risparmiar loro altre inutili sofferenze. Sappiamo che i Governi europei stanno cercando un accordo sulla loro distribuzione, ma intanto che si facciano sbarcare”.Adesso mentre questa emergenza sembra sembra essere risolta ci aspettiamo che il vento della speranza possa spirare per davvero nelle teste, nelle menti dei governanti.