ZINGARETTI LANCIA L’ALLEANZA DEL FUTURO, VIA LIBERA DI GRILLO

ZINGARETTI LANCIA L’ALLEANZA DEL FUTURO, VIA LIBERA DI GRILLO

Se iniziamo a farci domande non ne usciamo più. Forse conviene rimanere a ciò che “si vede”, a quel che si legge e si ascolta. L’oggetto della discussione ovviamente sono ancora i 5 Stelle. Rousseau è quello strumento (o “meccanismo”..) che mette tutti d’accordo (nessuno s’illuda di contare, la sintesi viene fatta a prescindere, ed è proprio attraverso questo fantasma digitale che si attiva il filtro). Ma le idee di chi sono? Chiedete troppo. Un passo alla volta, please. Il Capo del Movimento è Di Maio. Cosa vuol dire “capo”? Vuol dire che serve un soggetto che crei empatia con la base e veicoli ciò che nelle “segrete stanze” viene deciso. Avete capito bene, le segrete stanze. Ho già avuto modo di scrivere che non si percepisce quale sia il filo conduttore della politica pentastellata; non c’è da stupirsi dunque, se la destra viene messa sullo stesso piano della sinistra e viceversa, se il PD e la Lega pari sono, per questo strano, fantastico mondo, fatto di stelline e di grilli per la testa.Eppure il buonsenso sembra abitare proprio qui, nella figura del cofondatore dello stesso Movimento. E’ la realtà che parla, non l’intuizione. Nessuno cerca di travestirsi da mago o veggente. Il comico genovese è sicuramente il più politico dei personaggi sopra citati. Non è un compito facile il suo, ma almeno rappresenta un punto fermo nella discussione e nel confronto, sia esso interno od esterno. “Siamo di fronte a sfide epocali che non si possono ridurre a chiacchiericci da transatlantico, formare il nuovo partitello e giocare alle scissioni è cosmesi della politica”. E’ un Grillo che sa individuare i limiti e le regole del gioco e dal suo Blog non manca di rispondere con la sicurezza che solo un leader può avere. Non importa se non si mette i galloni e non si presenta in prima persona sotto i riflettori che tanto piacciono ai vari Di Maio o ad altri galletti rampanti smaniosi di conquistarsi un posto al sole. Abbiamo un problema che si chiama sovranismo, che in Italia è declinato sotto il nome di Lega. Il Beppe, comico-politico, descrive il leghista medio con termini che rendono davvero bene l’idea. Cerca di trasmettere, da una parte la preoccupazione del saggio, e dall’altra stimola la ricerca di una riflessione che non può non essere fatta. Al contrario di Di Maio, che sfugge alla questione delle alleanze rifugiandosi in un “patti nazionali non all’ordine del giorno”, Grillo tende la mano a Zingaretti. Riesce pure a farlo con un certo stile, affermando davanti alle “sue truppe”, che il Movimento è cambiato. Avrebbe potuto benissimo dire, senza sbagliare, che anche il PD ha fatto dei passi in avanti e che, nel bene e nel male, ha operato dei cambiamenti che hanno permesso a tutti noi di essere qui, oggi, a parlare di possibilità nuove per il futuro. (cosa che difficilmente sarebbe avvenuta con Salvini). Chi pensa comunque che la “questione” italiana sia circoscrivibile a queste due sole realtà politiche, ha capito male; e forse non ha capito bene neppure cosa cerca di fare Zingaretti. Siamo di fronte ad una svolta epocale che sarà messa a nudo con la prossima legge elettorale. Ad oggi serve un equilibrio politico che tenga testa ad una destra non certo rassegnata, ma anzi, agguerrita e pronta a sfruttare la minima incertezza degli odiati nemici “comunisti” (il cliché berlusconiano sulla sinistra che viene equiparata al comunismo, è rimasta nella propaganda e forse si è cristallizzata sotto forma di pensiero ossessivo, ndr).Vabbé, lasciamo che credano ancora alle favole.Serve un sistema di alleanze che trasmetta sicurezza e rafforzi l’azione di un governo progressista e innovatore. Occorre superare abbondantemente il 40%, cercando almeno di sfiorare il 48%. Il governatore del Lazio è un uomo pragmatico, non un sognatore. Ha capito che da soli si può solo fare testimonianza e allarga il fronte.Di Maio mugugna, Grillo no. Chi non capisce che serve un antidolorifico prima di iniziare una terapia che chiede tempo prima di poter offrire risultati tangibili, si accomodi pure al bar dello sport, dove si parla di tutto e la fantasia può galoppare.