LA SINISTRA È DIVENTATA INCAPACE DI RIEMPIRE LE PIAZZE. BISOGNA REAGIRE

LA SINISTRA È DIVENTATA INCAPACE DI RIEMPIRE LE PIAZZE. BISOGNA REAGIRE

In Cile tornano i carri armati nelle strade contro gli studenti e i lavoratori che protestano per il carovita. Ci sono morti e feriti. A Beirut e nel Libano migliaia di persone scendono in piazza per gli stessi motivi.La Catalogna ci ricorda che con la mano dura e la prigione non si risolvono i problemi politici. A Hong Kong proseguono le proteste per la democrazia.Anche a Londra un milione di persone hanno protestato contro Brexit.Sono casi diversi, ma a me tutto questo fa pensare che, per quanto possano cambiare le forme e i riferimenti, c’è evidentemente nell’uomo un’ insopprimibile pulsione alla dignità e alla libertà che ogni volta riemerge e rimette in moto la storia e rilancia nuove sfide sociali e democratiche in tutto il mondo.Il nazionalismo populista ha trovato tanto spazio e seguito tra la gente anche perché la sinistra ha smarrito la dimensione internazionale; quindi la critica del presente e gli ideali di cambiamento della realtà che si esprimono con la vicinanza e la solidarietà verso chi lotta per una giusta causa.Anche a causa della mancanza di questa dimensione, la sinistra europea e quella italiana sono diventate incapaci di mobilitare un popolo che invece esiste e che sarebbe disposto a lottare per la giustizia e la libertà.La sinistra trova oggi difficoltà a riempire le piazze; ciò che invece riesce alla destra estrema facendo leva sulle paure e sulla loro strumentalizzazione, sulla chiusura egoistica e sul particolarismo.Bisogna reagire.Nelle sezioni bisogna tornare ad aprire la discussione, come accadeva una volta, partendo dalle questioni internazionali.Essere di sinistra significa anche sentirsi cittadino del mondo che, oltre ogni discriminazione e appartenenza nazionale, si pensa parte di un popolo che è il genere umano e non è indifferente a niente di ciò che ad esso accade in ogni parte della Terra.È interessante che un settimanale intelligente come ‘Internazionale’ si trovi spesso esaurito nelle edicole: segno che l’interesse verso ciò che avviene nel mondo è in Italia più ampio di quanto si creda o di quanto emerga da un’informazione nazionale spesso appiattita sul chiacchiericcio politico. Sono convinto, ad esempio, che si deve indire nelle città una o più manifestazioni di solidarietà verso il popolo curdo contro il massacro ordinato dall’autocrate Erdogan, contro il tradimento di Trump e l’ipocrisia dell’Europa.Una giornata nazionale di mobilitazione avrebbe un peso sulle forze politiche, lancerebbe un messaggio ad un popolo che subisce violenza e ricatti, darebbe anche a tutti noi la possibilità di condividere la nostra indignazione e di trasformarla in politica. La connessione sentimentale tra sinistra e popolo passa necessariamente dall’internazionalismo.