BOLOGNA, “COM’E’ PROFONDO IL MARE” PER SALVINI!

BOLOGNA, “COM’E’ PROFONDO IL MARE” PER SALVINI!

Bologna ha dato un segnale di civiltà. Ha insegnato come si dice NIET senza alzare il tono della voce; ha partecipato con una presenza silenziosa, garbata, poco politicizzata e molto civica, ad una manifestazione simbolo del rifiuto verso qualcosa che è ben lontano dal sentire dei suoi cittadini. Bellissimo! L’eco del SILENZIOSO di un “giù’ le mani dall’Emilia-Romagna”, rimbomba ancora nelle orecchie del “capitano” leghista. Siamo abituati alla politica delle bugie, ai numeri taroccati, ma questa volta, anche volendo, non è possibile non rimanere impressionati dalla marea di Gente che stivata come SARDINE ha riempito Piazza Maggiore e dintorni. Pochi conoscono la realtà numerica, si parla di cifre che vanno dagli 11.000 alle 15.000 persone presenti. Bene o male il doppio delle presenze al PalaDozza dove un Salvini, che fonti attendibili hanno descritto come nervoso e ansioso di colmare i posti che evidenziavano “macchie di vuoto”, con un palasport non ancora al massimo della capienza, 5570 persone, apre la campagna elettorale della candidata leghista.Troppo anonimo definirla, “candidata leghista”? …ma no dai, non si può alterare un dato di fatto. Del resto è stato proprio lo stesso “Capitano padano” ad annunciare che sarebbe stato presente in ogni circostanza ed evento pur di “liberare l’Emilia-Romagna”. Non chiedeteci da chi e da cosa perché saremo costretti a girare la domanda allo stesso ex ministro degli Interni.Sì, questa volta ci assumiamo la responsabilità di raccontare la realtà, ovvero, è la campagna elettorale dove si sfidano Bonaccini, presidente uscente e l’onnipresente Salvini. Come dire, chi crede di avere il vento in poppa cerca di sfruttarlo bypassando tutto ciò che invece, realmente e direttamente, è affare dei cittadini di una Regione. Bologna non ha gradito questa intrusione, ha protestato; lo ha fatto nella maniera più civile e pacifica che si potesse pensare. “Siamo una comunità”, siamo tutti assiepati l’uno accanto all’altro/a e ne siamo fieri. Non c’erano bandiere né simboli o richiami di partito. Così avevano pensato Giulia Trappoloni ed i suoi tre amici, autentici deus ex machina di questa serata che sarà ricordata a lungo, non solo in Emilia-Romagna. E’ la PARTECIPAZIONE vera che si è sostituita alle alchimie politiche; è la voce di chi vuole uscire dalle logiche di potere e riportare il discorso sulla condivisione di qualcosa che ha già una storia e dei risultati tangibili, un percorso vissuto e toccato con mano. E’ la volontà manifesta di difendere una coesione sociale che in Emilia-Romagna resiste allo Tsunami individualista che da anni imperversa nell’Italia delle incertezze sociali.