LA COMETA E L’ULTIMA ONDA

Avevano quasi raggiunto la porta d’Europa, avevano visto le luci del porto di Lampedusa. Immaginavano il calore nelle case dell’isola tanto sognata. Il mare mosso, le onde alte sembravano ormai poca cosa.Il peggio sembrava passato, le violenze, le umiliazione, le stesse paureForse una cometa segnava la rotta.Ed invece quel grosso barcone scortato, da quel che dicono le prime agenzie, dalla stessa Guardia Costiera non ha retto alla furia del mare e si è rovesciato con il suo carico di esistenze.L’ultima onda ha spezzato i sogni, le speranza, la vita di tanti di loro.Quel grosso barcone con un numero ancor imprecisato di migranti a bordo si è ribaltato di fronte all’isola dei Conigli. Si temevano decine di morti ed adesso sembra che più di cento siano stati salvati. Cinque di quei poveri corpi, di cinque donne, sarebbero già stati recuperati dalle stesse motovedette della guardia costiera. Il trascorrere delle ore e l’abnegazione di quanti si stanno impegnando nelle operazioni di salvataggio dovrebbe fare chiarezza. Mentre quei morti non disturberanno oltre. Non si aggiungeranno alla vergognosa contabilità di quelli che approdano e arrecano fastidio.Di quelli che minacciano il nostro benestareSi forse e per liberarci un poco la coscienza, possiamo pensare che qualcuno di loro, alla vista di quella cometa, di quelli luci, si sia agitato troppo, si sia alzato, abbia stravolto l’equilibrio di quel guscio e tutto sia finito.Si, deve essere andata così, anche questa volta.É stata una cometa….e poi quella ultima onda…