CR7 E IMMOBILE FANNO VOLARE JUVE E LAZIO. MAROTTA RALLENTA L’INTER

I gol dei due bomber assicurano punti e vittorie a Juve e Lazio, i tentennamenti di mercato dell’A.D. neroazzurro frenano la squadra di Conte. Per analizzare la prima giornata di ritorno bastava ascoltare le conferenze stampa dei pre-gara di Sarri e Conte. “ dobbiamo aumentare i giri, la squadra sta dando ancora il 60/100 delle potenzialità che ha” diceva l’allenatore bianconero.“ sarà molto difficile ripetere il girone di andata, la squadra è andata a 200 all’ora, un ritmo difficile da tenere tutto il campionato”, le parole del tecnico salentino. Così è andata: la Juve, pur non disputando una grande gara, ha ritrovato la verve e la magnificenza di Re Ronaldo che con 11 gol in 7 gare si è letteralmente caricato la squadra nelle spalle. Triplette, doppiette, e tiri continui centrando sempre la porta dimostrano come il fenomeno portoghese sia, in questo momento, impossibile da arginare.Se ai suoi gol si aggiunge la genialità di Dybala, si capisce perché i bianconeri, pur non brillando, pur non chiudendo mai le partite, pur non arrivando a migliorare quel 60/70 x100 delle potenzialità, riescono abbastanza facilmente a dominare e a vincere le partite.Rimane da lavorare su quella fase difensiva che continua a prendere il solito gollettino, soffrendo e tenendo in vita sempre l’avversario, ma il vantaggio di +4 dall’Inter comincia ad essere un vantaggio tutt’altro che insignificante. L’Inter arriva al quarto pareggio in sei giornate, rallenta anche a Lecce, dove non riesce a portare a casa i tre punti, pur essendo riuscita ad andare in vantaggio, sbloccando il risultato, a 20’ dal termine. Ritmo lento, poca intensità, squadra che da l’idea di avere avuto un calo fisico, come già si era notato nel secondo tempo della gara con l’Atalanta. Le lentezze di Beppe Marotta “ il temporeggiatore” non aiutano certo Conte, che reclama rinforzi da tempo ma che, anche a Lecce schiera gli stessi giocatori, non usufruendo di Politano, ormai un ex, e anche di Vecino, ufficialmente infortunato, ma che sembra anche lui destinato a lasciar l’Inter.I recuperi di Barella e Sensi sono importanti, ma entrambi venendo da lunghi infortuni, devono ritrovare il ritmo campionato, e gli esterni, ( out Asamhoa e D’Ambrosio) sono sempre gli stessi, Yong, appena preso, non era ancora pronto per essere schierato.Oggi è arrivato Moses, un altro fedelissimo di Conte, ma dubitiamo che pure lui possa essere già in condizione. Può essere anche normale che una squadra non mantenga la condizione massima per tutto il campionato, un calo è fisiologico, ma, come dice Conte “ se non andiamo ai 200 all’ora siamo una squadra normale”, e in una squadra normale, dove non giocano fenomeni come Dybala e Ronaldo, poi è più difficile vincere le partite con giocate individuali, come succede spesso alla Juventus, e ci sono gare che, invece, vengono vinte da giocate dei singoli, quanto il collettivo risulta un po’ appannato. Conte reclamava rinforzi dal mese di novembre e, sembrava logico, che, alla riapertura del mercato, fossero già fuori del cancello di Appiano Gentile, quei tre giocatori che necessitavano per rimpinguare l’organico interista, ma così non è stato.A poco più di una settimana ancora, dei nuovi arrivati o che arriveranno, nessuno ha giocato, e la squadra neroazzurra sembra un po’ in debito di ossigeno. Capiamo che le dinamiche del mercato, soprattutto quando non si hanno risorse certe, ma quando si deve sempre fare quadrare il bilancio, siano complicate e che si debba trovare sempre l’incastro o l’opportunità giusta, ma anche la recente sceneggiata Politano- Spinazzola, non hanno dato un segnale di chiarezza e unità di intenti nell’enturage neroazzurro, e hanno suscitato, al contrario, notevole disappunto e ilarità. Certe partite scontate, si sa, diventano complicate se non si riesce a sbloccare il risultato, come si sa che l’arma che Conte preferisce sono ripartenze e campo aperto, a Lecce questo non era possibile perché Liverani l’aveva preparata proprio per impedire questo, ma una volta trovaro il vantaggio, a 20’ dal termine, farsi rimontare è da peccato mortale o, se preferite, non da grande squadra. Sbaglia comunque chi pensa che sia l’inizio di una crisi o chi ritiene che il -4 possa in qualche modo fare demoralizzare la truppa neroazzurra: le squadra di Conte non mollano mai, il mercato porterà nuova linfa e l’Inter, sarà fino alla fine, una degna avversaria della Juventus, anche se sarà molto difficile impedirle di vincere il nono scudetto consecutivo. In questo contesto, si inserisce, alla grande, la Lazio, che coglie l’11 vittoria consecutiva e con una gara in meno si piazza potenzialmente al secondo posto con tutto il diritto di ambire al sogno tricolore.La naturalezza con cui rifila 5 gol alla malcapitata Sampdoria e la continuità con cui Immobile, oggi Scarpa d’oro in Europa, va a segno, fa capire come e quanto la squadra di Inzaghi possa lottare per lo scudetto, fosse altro perché è la sola squadra in Europa, ad aver battuto due volte la Juve. Certo se si fa un conto aritmetico, e prevedendo che tutte la Lazio, difficilmente, le potrà vincere, risulta difficile pensare di fare meglio di adesso, mentre, come già detto e ripetuto tante volte, la corazzata bianconera deve ancora dare il meglio. La Roma, dopo la delusione della doppia sconfitta interna con Torino e Juventus e lo shock dell’infortunio a Zaniolo piazza il doppio colpo con la settimana perfetta: vittoria a Parma e qualificazione ai quarti in Coppa Italia, dove domani incontrerà ancora la Juventus, e vittoria a Genova sponda rossoblu’, senza Politano (foto con sciarpa giallorossa e poi rispedito al mittente) ma con un super Spinazzola che mette in campo tutta la rabbia per il trattamento ricevuto e sfodera una grande prestazione con autogol provocato .Reazione e parole da grande professionista. Complimenti. L’Atalanta,nella corsa al quarto posto, perde tre punti cadendo clamorosamente in casa con la Spal ( approposito di partite scontate) , il vantaggio immediato di Ilicic forse illude la truppa di Gasperini, che però viene rimontata da una splendida Spal che salva la panchina a Semplici e si porta in terz’ultima posizione ad un solo punto dalla posizione salvezza che attualmente occupa il Lecce.In settimana aveva subito un’altra cocente delusione perdendo a Firenze la qualificazione in Coppa Italia per opera di una viola che era in 10 uomini.Insomma dopo la gloria di San Siro sette giorni opachi per la Dea. Il Cagliari insegue a due punti riuscendo a porre fine all’emorragia di sconfitte con un bel pareggio a Brescia conquistato in rimonta.Balotelli, per l’occasione, non perde l’abitudine per fare il …Balotelli e trova un giusto cartellino rosso dopo appena 5 minuti dal suo ingresso in campo per aver ripetutamente mandato a quel paese l’arbitro. Il ragazzo è diventato padre ed uomo, ma la maturazione ancora tarda. Il Parma si batte con coraggio a Torino, rimanendo a lungo in partita, ma non può evitare la sconfitta e la verde attuale di CR7 e così viene raggiunta a quota 28 dal Milan che trova altre 3 preziosi punti a San Siro con l’Udinese. Partita infinita e piacevole, con emozioni da cuore in gola fino alla fine. Subito in svantaggio, rimonta, viene raggiunta dal solito Lasagna che a San Siro segna sempre, ma trova il 3-2 proprio all’ultimo secondo con la doppietta di Rebic.Ibra non segna ma la sua presenza si sente e incide come sempre. Il Torino continua con la sua altalena: ad una prestazione esaltante ne segue, troppo spesso, una deficitaria, così che la continuità difetta. Pur in vantaggio a Sassuolo viene rimontato e battuto da un grande secondo tempo di Berardi e C., così i neroverdi interrompono la loro crisi che, in realtà, era più di risultati che di prestazioni. Il Verona mantiene una classifica prestigiosa andando a pareggiare in rimonta a Bologna, con qualche polemica dovuta alla direzione del giovane arbitro esordiente Ayroldi. Il colpaccio lo fa comunque la Fiorentina di Iachini, con il double: eliminata l’Atalanta e si va a giocare un quarto di Coppa Italia a Milano con l’Inter e vittoria a Napoli che a sua volta precipita sempre più.Iachini è un alleatore che quando subentra, soprattutto inizialmente, porta scossa e risultati, e questa Fiorentina sembra la squadra cucitagli su misura, vedremo se riuscirà a completare l’opera. Il Napoli di Gattuso è una squadra, spiace dirlo, senza capo e senza coda, senza un’anima e anche in grande confusione tecnico-tattica.I numeri sono impietosi: 4 sconfitte su 5, 3 consecutive al San Paolo e una squadra spaccata in quattro che non si capisce più che calcio gioca e che calcio vorrebbe giocare.Una matassa difficile da sbrogliare per il tenace tecnico calabrese, e lo aspetta una settimana di fuoco: questa sera quarto di finale con la Lazio, domenica campionato con la Juve, entrambe in casa.Ma, come abbiamo detto, meglio diffidare delle partite scontate, a volte, proprio in queste situazioni disperate, vengono trovate risorse inaspettate, anche se il pronostico non la pensa così. Ranieri sembra aver trovato la strada giusta per tenere al riparo da brutte situazioni la Sampdoria mentre la cugina Genoa al terzo cambio di allenatore è ancora lontano da trovarla. Non sarà un bellissimo campionato ma è un campionato, almeno fin d’ora, incerto con tanti colpi di scena, almenoche’la prima fuga stagionale della Juve non diventi, come si è verificato negli ultimi anni, una fuga solitaria e vincente.