INCIDENTE GAIA E CAMILLA. PARLA L’AVVOCATO DELL’ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA STRADA

DI CLAUDIA SABAL’omicidio stradale di Camilla e Gaia a Roma, è solo l’ultimo di una strage che sembra non avere fine.Questo non è solo un incidente.È un crimine annunciato. Forse le ragazze sono state imprudenti, ma non si può dare a loro la responsabilità dell’incidente che le ha uccise.Forse, a un giovane di 20 anni, avremmo dovuto spiegare meglio che salire in auto dopo aver bevuto e probabilmente assunto stupefacenti, guidando a velocità sostenuta in una notte resa ancora più buia dalla pioggia e con l’asfalto bagnato, diventa difficile tenere un’auto sotto controllo.Gaia e Camilla, avevano tutta una vita da vivere.E questo Natale ha spazzato via i loro sogni.Nei giorni che verranno, si sentirà il vuoto, se ne parlerà, e poi?Cosa si farà realmente per impedire che questi incidenti accadano?A Roma nel solo 2019, insieme a Camilla e Gaia sono morti 120 pedoni.Le regole del codice della stradastabiliscono che in prossimità delle strisce pedonali, occorre rallentare e fermarsi.Ma nessuno lo fa.E non esistono videocamere per controllare se ci si ferma a far passare i pedoni.Insegniamo diritti, doveri e regole ma non il rispetto per la vita.“Il processo ci restituirà una condanna simbolica, una pseudo giustizia con sconti di pena per rito abbreviato, attenuanti, diminuzioni di pena per concorso di colpa della vittima, fino alla metà della pena, sospensione condizionale della pena e affidamento ai servizi sociali.La funzione rieducativa di una pena anche dopo la legge dell’omicidio stradale, non esiste”, ha commentato Gianmarco Cesari, Avvocato della AIFVS, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada e Presidente dell’Ossevatorio Vittime e conclude:”Occorre investire su una formazione che risparmi vite umane, una formazione che riguardi i genitori che affidano le automobili ai giovani ma che poi non fanno nulla se guidano ubriachi o se si drogano con cocaina e oppiacei, una formazione per chi amministra i comuni per rendere le strade illuminate e sicure per gli attraversamenti e rendere i pedoni visibili, una formazione per i giovani che continuano a morire per strada, una formazione dei valori e del valore della vita fondata sul rispetto di se’ stessi e degli altri e sopratutto del valore della dignità umana ed anche del valore delle regole del codice della strada a garanzia della vita”.Oggi si sono svolti i funerali di Gaia e Camilla.Significative le parole nell’omelia di don Matteo “Il senso della vita non è bere e fumarsela”.