RIFLESSIONI SUL CASO DI OSTIA E ANCHE L’AVVENTURA SICILIANA

RIFLESSIONI SUL CASO DI OSTIA E ANCHE L’AVVENTURA SICILIANA

Il caso di Ostia, e anche l’avventura siciliana, impongono alla sinistra tutta e alle forze democratiche una seria riflessione. Posto che non si può sottostare a sedicenti leader di sinistra che governano con politiche di destra è evidente che la situazione italiana ( sempre più simile a quella di tanti altri Paesi europei in cui sta prevalendo la destra peggiore, e il populismo becero che con la destra si allea, ma aggravata dallo storico delle mafie e delle para-mafie ) non consente di lasciar passare un giro, cinque anni in mano a possibili ulteriori devastatori del clima democratico, della civile convivenza, della pacifica espressione del pensiero. Una sinistra veramente unita sui temi forti della sua storia, che superi le anacronistiche litigiosità su presunti primati e su disfide di Barletta che non hanno più ragione di essere, su sfumature di linguaggio e di pensiero, può essere realmente propulsiva all’incontro su un programma chiaro: lotta alla precarietà, e non solo del lavoro, welfare, ridiscussione dei trattati di unione europea, rilancio dell’economia, guerra senza sconti alle nuove povertà, scuola pubblica.Che la sinistra si unisca a costo di tagliare qualche testa ingombrante e Renzi e i renziani facciano un passo indietro.Chi sta patendo questa crisi economica e ideale, chi ne porta in spalla le conseguenze ogni giorno, non può aspettare che i filosofi di Bisanzio trovino una quadra complessiva che sarà arrotondata nuovamente il giorno dopo, cinque anni sono una vita. E dopo cinque anni il disastro potrebbe essere irreparabile