LA POSIZIONE COMUNE DELLA DESTRA CHE NON TUTELA L’ITALIA MA, I LORO CONSENSI

LA POSIZIONE COMUNE DELLA DESTRA CHE NON TUTELA L’ITALIA MA, I LORO CONSENSI

Oggi la Meloni, in una lunga intervista, parla al Paese e ci spiega cinicamente di come gli altri litighino, siano in disaccordo, polemizzino. Mentre lei e la sua coalizione sarebbero uniti, forti, compatti. In altri termini, “una maggioranza forte, unita, duratura”. Allora il giornalista, dato che di questo si parla, le chiede in che maniera possa giustificare la spaccatura del 16 aprile al Parlamento Europeo: sugli Eurobond, meloniani votano si, Lega e Forza Italia no. Lei, la vediamo, bofonchia, fa spallucce. Ce la immaginiamo con il sorriso: “facciamo parte di famiglie diverse”, dice. Ma “se fossimo al governo, le assicuro, avremmo trovato una posizione comune”. Bene. L’occasione è allora per noi ghiotta per spiegarci perché il partito della Meloni abbia votato sì agli Eurobond. Spendendosi l’immagine del salvatore della patria, di quello coerente. Perché su una cosa ha ragione: la loro, nella destra, era una posizione comune. Chi crede infatti che Salvini e Meloni si coordinino sul nazionale e non in Europa? Sarebbe evidentemente folle pensarlo. Si coordinano ovunque. E hanno, sì, posizioni comuni. E guarda caso, infatti, il voto del 16 aprile è naufragato per l’esatto numero di voti contro, quelli leghisti e berlusconiani. Come se fosse stato calcolato, diciamo. In altri termini, quelli della Meloni non sarebbero serviti. Bastavano i loro ad affossare quella proposta. Bastavano i loro – notare bene – per indebolire la posizione italiana in Europa. Per tale ragione, dunque, è legittimo pensare che i voti di Fdi non siano andati contro per quel motivo: perché superflui. Perché, nella strategia comune, Berlusconi e Salvini hanno fatto un regalo alla Meloni: le hanno salvato la faccia, in pieno spirito di coalizione. Perché la Meloni usciva da una settimana di fuoco. Dove era stata politicamente legnata sul MES e la sua passata esperienza come ministro. E quindi usare i suoi voti per fare un ulteriore danno all’Italia l’avrebbe devastata elettoralmente. Indebolendo la coalizione. E così, non stentiamo a credere, due chiacchiere, un accordo, ed ecco il capolavoro: tu vota a favore, tanto è inutile. Mostra il “volto responsabile” della destra. Perché contro votiamo noi. E così la posizione comune la teniamo: indeboliamo l’Italia, Conte. Ma tu, quindi la coalizione, ne esci bene. Una volta a te una volta a me. Eccola dunque la posizione comune della destra.Perché stavolta ha ragione la Meloni: la loro è una posizione comune. Che però non ha come interesse quello di tutelare l’Italia. Ma evidentemente i loro consensi e le loro strategie politiche.