LE DUE FACCE DI UN’AGENTE LETTERARIA INCOMPETENTE

LE DUE FACCE DI UN’AGENTE LETTERARIA INCOMPETENTE

DI CLAUDIA SABAQuando decidi di mettere su carta i tuoi pensieri, lo fai con il cuore.E così trascorri giorni e notti a scrivere, a emozionarti, a metterti in gioco fino a quando il libro si materializza davanti ai tuoi occhi.Quasi non ti sembra vero che proprio tu sia riuscita a mettere insieme tante idee in così poche pagine.E quando lo hai tra le mani lo tocchi, lo apri, respiri il profumo della carta stampata e odori tutte le emozioni, investite tra le parole di quelle pagine.Poi arriva la realtà.Dopo aver vagliato attentamente la casa editrice, è il momento di scegliere come promuovere la diffusione del tuo libro.Sei consapevole di non essere nessuno, e di non poter contare sull’agente letterario famoso che possa presentarti lapersona giusta.La piccola casa editrice ti ha già abbandonato e devi cavartela da sola.Non ti perdi d’animo e cerchi di muoverti al meglio.Chiedi consigli, ti organizzi in qualche modo, e parti.Il viaggio è meraviglioso ma pieno di spigoli.La prima presentazione è nella libreria della tua città.Il tuo amico giornalista, tutti ne abbiamo almeno uno, ti da’ consigli e le cose sembrano andare per il verso giusto.Inizi a costruirti una rete, fai qualche presentazione in giro, ti organizzi, programmi, pianifichi i luoghi in cui recarti.Fino ad incappare, per caso, in “un’agente letteraria”.E accade su uno dei social più in voga, dopo aver postato un passo del tuo libro.Lei si fa avanti.Legge un tuo post e lo condivide.Rimani stupita che qualcuno sia rimasto colpito dal tuo scritto.E ringrazi, commossa.Lei a quel punto ti contatta.Ti illustra le sue qualità, ti svela il suo curriculum di tutto rispetto e si offre di presentare il tuo libro.Ha un’agenzia letteraria che va alla grande, dice, vuole mostrarti le sue qualità perché ti vede speciale, sensibile come lei e con intenti simili ai suoi.Dopo la presentazione deciderai se continuare il rapporto professionale con lei.E a quel punto, dovrai pagare una somma mensile.Accetti.Lei pubblicizza l’evento su facebook e ti informa costantemente su ciò che sta facendo, solo per te.Ti dai da fare anche tu, cercando di invitare più amici possibili.Quando parli del progetto al tuo amico più fidato, ti smonta un po’.Non vede professionalità e ti dice di stare attenta.Ovviamente non lo prendi sul serio e vai avanti con il tuo solito entusiasmo.Arriva il fatidico giorno.Parti alla volta di Roma.Ti tremano le gambe per quell’evento.E sei emozionata al pensiero che, a breve, racconterai di te al pubblico.Il tuo fedele amico lo trovi all’entrata del locale.Entri e ti guardi intorno.Le sedie per gli ospiti, due sedie rivolte verso il pubblico, un ambiente sufficientemente elegante. Tutto come previsto.Ciò che manca, è il pubblico.Ma è ancora presto, arriverà.Attendi con ansia e dopo dieci minuti dall’orario previsto per l’evento, le persone sedute sono dieci.Diventeranno undici durante laPresentazione.A fine serata, c’è un piccolo aperitivo casalingo.Patatine, una crostata e qualche bibita.Ti avevano parlato di un aperitivo ben diverso, lasci correre.Ma sei delusa.Non tanto dall’aperitivo, ma dal numero delle persone che “l’agente letterario” è riuscito a mettere insieme per quella serata.Pensavi avesse una certa esperienza nel campo, con persone e amici da coinvolgere.Realizzi invece, che ti ha raccontato un sacco di chiacchiere e che tu da sola, hai fatto più pubblico di lei nelle tue presentazioni.Alla fine, arriva la ciliegina sulla torta.Quella classica, che ti aspetta sempre dietro l’angolo.Nonostante ti avesse ampiamente rassicurato sulla gratuità dell’evento, per decidere più tardi se aderire o meno al suo progetto, lei, con aria sorridente, si avvicina e ti chiede un obolo.150 euro.Dopo quattro anni di presentazioni in giro per l’Italia, per la prima volta ti chiedono un compenso. E ti senti persino in imbarazzo.È allora che ripensi alle parole del tuo amico, “non fidarti”.Ormai però sei in ballo, vuoi evitare discussioni, e così decidi di lasciarleuna somma di poco inferiore a quella richiesta.Torni a casa e cerchi di archiviare quella pessima esperienza.Pensi che la tizia, dopo la magra figura, non si farà più sentire.In fondo le hai dato quasi tutto e la reputi ancora una “signora”.E invece no.La “signora” inizia a tampinarti, a mandarti messaggi ovunque e a chiamarti perché vuole il resto.Mesi di stalking per 40 euro.Una somma misera che ritieni di non doverle più dare dopo l’estorsione già subita.E non per l’importo in se’, ma perché ti sei sentita presa in giro da chi ha solo voluto raggirarti.Quando ti stanchi del suo pressing, decidi di risponderle.E a quel punto, oltre alla miseria d’animo, scopri la bassezza a cui può arrivare un essere umano.La maldicenza, le chiacchiere che ha creato dietro le tue spalle, sono così basse da materializzarsi in velate minacce.Racchiuse nel suo ultimo, squallido messaggio:“E cmq sai, quando le persone si comportano male come te, le cose in “certi giri” si vengono o si fanno sapere. Buona vita!”.Voi, ci avevate messo cuore a scrivere.Gli altri, useranno il cervello per vendersi.E vi faranno sentire quasi in colpa, di avere ancora un cuore.