NON VUOI LA APP IMMUNI? BASTA TORNARE AI TELEFONINI DI VENTI ANNI FA

Lei cosa pensa della app Immuni? Personalmente non amo esser controllato. Sono allergico a qualsiasi restrizione della libertà e, come me, penso siano tanti gli italiani che non amino avere a che fare con un Grande Fratello. Sotto questo aspetto gli smemorati che hanno dimenticato gli anni bui della catastrofe fascismo , dall’esperienza coronavirus avranno imparato che le dittature, qualsiasi dittatura, la libertà la limitano, eccome se la limitano. Se qualcuno provasse in futuro a ridurre gli spazi personali con nuovi fascismi, giusto a quel punto sarebbe scendere in piazza per combattere contro un sistema autoritario . Ma qui, per essere una volta e per sempre chiari, non siamo di fronte ad una dittatura, siamo di fronte ad un nemico subdolo che uccide senza essere immediatamente riconosciuto come nemico. E gli italiani lo hanno capito. La risposta , a questa pena dentro casa, è stata encomiabile. Da esserne orgogliosi. Che poi si deva ripartire, per non morire di fame, per non distruggere l’economia, per tornare semplicemente a vivere, è un altro discorso. E qui si innesta il discorso della App che con il tracciamento dei contagiati , dovrebbe aiutarci ad individuare i positivi, quando torneremo ad una vita semi – normale . Immuni o qualsiasi altra applicazione non mi esalta. Soprattutto non la trovo utile davvero per contrastare il coronavirus. In attesa di un vaccino o di cure realmente efficaci, servono tamponi per tutti, una prevenzione organizzata, a cominciare dal distanziamento sociale, una struttura sanitaria all’altezza del compito e quindi nuovi ospedali, nuovi medici, nuovi infermieri. E non solo dentro i nosocomi. Per rinforzare la sanità pubblica servono anche medici di base che vadano in casa degli ammalati, equipaggiati come dovrebbero, per controllare il decorso della malattia nei pazienti. Bene ha fatto il presidente del consiglio Conte , a sottolineare che comunque istallare l’app, non è obbligatorio e non creerà limitazioni alla libertà. Istallarla o meno sarà dunque una scelta personale. E’ un discorso che però riguarda tutte le app del nostro smarthpone. Io, ad esempio, ne ho scaricate pochissime , lo stretto indispensabile. C’è chi invece sembra non riesca a fare a meno di sapere quando ci saranno saldi di scarpe e borse griffate. Dunque, potrei anche decidere di scaricare Immuni , oppure no. Non è questo il punto. Il punto è la privacy. Benissimo. Però allora, per salvaguardare sul serio la privacy, dovremmo rinunciare ai pc e agli smartphone di nuova generazione. Le racconto un episodio. Due anni fa persi il telefonino e a quel punto, scaricando una app google scoprii , ingenuamente lo ammetto, che da diverso tempo questa app tracciava tutti i miei movimenti. Quel giorno seppi quante ore ero stato al mare, dove ero stato, quanti minuti mi erano serviti per tornare a casa. Tutto tracciato, tutto controllato. Allora la domanda è: ce la sentiamo di rinunciare a Facebook , Whatsapp, twitter, google mail e a quei telefonini che ci connettono di continuo? Se non ce la sentiamo, Immuni è una app come un’altra, forse più invasiva di altre. Cambia poco istallarla o meno, anche se istintivamente non mi piace. Altrimenti c’è una sola alternativa. Rinunciare ai social, rottamare lo smartphone di ultima generazione e tornare al caro vecchio telefonino. Che serviva solo per telefonare e nemmeno per fare foto. Se non volevi essere rintracciato estraevi la batteria e il gioco era fatto. Da qualche parte , in casa, ho ancora un vecchio motorola. Quasi quasi cerco su internet se ci sono ancora batterie in commercio e lo torno ad usare.