TRAGEDIA DEL BUS ERASMUS: UN ANNO DOPO

TRAGEDIA DEL BUS ERASMUS: UN ANNO DOPO

Autostrada del nord-est della Catalogna, un pullman con 57 passeggeri sta tornando da Valencia verso Barcellona con a bordo un gruppo di studenti del progetto Erasmus+. Improvvisamente lo schianto: il bus si scontra frontalmente con un altro veicolo che viaggiava sulla carreggiata opposta e nell’impatto muoiono 13 giovani, e sette sono studentesse italiane. Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino, Elisa Scarascia Mugnozza. Torino, Firenze, Grosseto, Udine e Roma sono le città che un anno fa si ritrovarono in lutto per l’improvvisa perdita delle studentesse. Gli studenti stavano tornando a Barcellona dopo aver assistito alla tradizionale festa dei fuochi delle Fallas, quando l’autista ha avuto un colpo di sonno. Le indagini sull’accaduto erano state in un primo momento archiviate, mentre due mesi fa il tribunale ha accolto il ricorso presentato dai familiari delle vittime e un altro giudice ha riaperto il caso prendendo in considerazione proprio la questione del ‘colpo di sonno’ dell’autista. Un anno è passato, ma il dolore e il ricordo dei familiari e degli amici delle giovani studentesse permangono più che mai. Come quello della mamma di Elisa Scarascia Mugnozza, studentessa di Medicina all’Università La Sapienza di Roma: “Un anno di travagli – ha detto mamma Maria Teresa Costanza – e le vicende giudiziarie non aiutano di certo. Il ricordo è sempre vivo e sentiamo tutti la mancanza di Elisa: ma questa è la realtà e deve essere affrontata, la fede mi solleva, e mi aiuta ad andare avanti”. Anche il preside della facoltà di medicina e psicologia, il professore Massimo Volpe, ha voluto ricordare Elisa: “In questo anno sono accadute cose importanti, di grande impatto emotivo sia per gli studenti sia per i docenti: nel luglio scorso è stata intitolata un’aula studio della facoltà di medicina proprio a Elisa e alla cerimonia hanno partecipato, oltre agli studenti e al rettore dell’ateneo, anche i familiari della studentessa – ha ricordato Volpe – e ancora nell’ottobre scorso è stata conferita a Elisa la Laurea alla memoria in base ai suoi studi, al suo curriculum di esperienza in Erasmus e questa è stata una cerimonia molto toccante, significativa per gli studenti colleghi di Elisa e per tutti i docenti”. Al ricordo si è unita anche il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli che, infatti, nella giornata di domenica ha incontrato i genitori delle vittime. “È imperativo creare un Erasmus sicuro – ha detto Fedeli alle famiglie – Il governo si impegna a prendere in considerazione le vostre proposte legate a sicurezza e controllo». Considerazioni che saranno discusse nelle due giornate in programma per il 7-9 maggio sugli Stati Europei dell’Erasmus. Ma il ricordo non si ferma: il 24 marzo verrà scoperta una targa a Freginals, luogo appunto dov’è avvenuto l’incidente.