HO SENTITO CONTE

HO SENTITO CONTE

Scrivo da Roma, non da Milano. Da qui ho una percezione diversa da chi soffre di più. Da qui le Decisioni sembrano, forti, pesanti, ma non esagerate. Questo lo apprezzo molto. Non apprezzo invece chi voleva l’esercito, chi voleva il coprifuoco. E non perché non mi renda conto della realtà drammatica, ma perché quando si imbocca quella strada nessuno sa quando sarà possibile fare inversione a u. Bisogna stare attenti e dire che ci sono anche aspetti positivi. Adesso sappiamo, lo sapevamo da sempre ma adesso è ufficiale, che i complottasti sono dei pallonari, dei venditori di fake news gravissime che non andrebbero più invitati a seminare odio. Sappiamo anche che gli italiani sono migliori di quel che si dice e se c’è qualcuno che non rispetta le regole va detto anche che poi non sono tanti, Vanno sollecitati con fermezza a capire subito, ma ci può stare. Lo Stato deve spiegare, far capire, non seminare panico che genera odio. Chi sgarrasse un pochino è un cretino, non è un untore. Chi sgarra davvero la deve pagare sul serio, ma senza che vengano messi i manifesti per strada. La coesione deve crescere, non restringersi, non si vive con uno stato che impone se non c’è una società che si comporta responsabilmente. Guardiamo alla Chiesa: gli irresponsabili ci sono, quello che vogliono “spalancare le porte” e far correre il popolo a messa. Sono irresponsabili ma sono meno dei responsabili, la CEI ha retto bene e per loro la scelta non era facile. Bisogna vedere, capire, ammettere l’ammissibile e non correre verso il baratro perché è popolare seminare panico tra gli impauriti. C’è spazio per l’ottimismo anche adesso, con tanto dolore e tante immagini terribili. Questo ottimismo viene dalla responsabilità, dalla coesione, da chi ringrazia le cassiere e i cassieri dei supermercati, oltre a medici e infermieri ovviamente, come ha fatto Conte. Io credo che questa sia la strada giusta. Ma intanto salvate Milano e noi che stiamo a casa pensiamo a come dovremo cambiare dopo, quando finirà. Il nostro modello di sviluppo va capovolto, o si sceglie la tutela degli ecosistemi o si va a fondo. E’ chiaro?