QUESTA MANOVRA FA BENE O MALE ALL’ITALIA?
I pareri sono polarizzati. C’è chi vede l’inizio del tracollo, chi l’avvio del decollo. La stessa idea di una maggiore giustizia sociale affermata con il reddito di cittadinanza, è poi contraddetta dal condono di chi evade. Si proclama la vittoria sul mercato, ma poi gli si andrà a chiedere i soldi per far fronte all’abnorme debito pubblico, che cresce ancora. Niente paura, dicono dal Governo: proietteremo sul futuro la mala gestione del passato, per sigillare il presente in una bolla di benessere. In realtà, è difficile calcolare tutte le conseguenze di questa manovra ibrida, che comunque appare carica di rischi e viziata da opportunismo generazionale. Ben diverso sarebbe stato il discorso, se le nuove misure anti-povertà e di investimenti fossero state fondate su una lotta clamorosa all’evasione fiscale, che avrebbe giustificato anche un moderato ricorso all’indebitamento. Insistendo sul concetto che un debito pubblico abnorme non va ridotto per l’Europa, ma perché brucia una montagna di soldi (interessi), indispensabili alla rigenerazione del Paese.
