DELPHINE GAUTIER “MIO FIGLIO E’ ANCORA VIVO, SERVONO PIU’ UOMINI”

Proseguono senza sosta le ricerche di Simon, il giovane escursionista scomparso il 9 agosto nel Cilento, lungo il sentiero della Molara. Una zona impervia e ricca di pericoli, non ultimi la presenza di animali selvatici. Un’area di oltre 140 chilometri dal monte Bulgheria alla costa che affaccia sull’area marina protetta degli Infreschi. Simon, il cui ultimo avvistamento risale a poche ore prima della caduta, dopo aver trascorso la notte in spiaggia è stato visto allontanarsi con lo zaino in spalla. Avrebbe acqua a sufficienza per resistere circa 15 giorni, e secondo un volontario sarebbe possibile circoscrivere ulteriormente la zona delle ricerche, limitandola ad una ventina di chilometri, diffondendo in questo modo un cauto ottimismo, sulla possibilità di ritrovarlo proprio in queste ore. Ai volontari si sono aggiunti, cacciatori e pastori che abitualmente transitano per quei boschi. Attivate anche motovedette per perlustrare la costa via mare, mentre droni ed elicotteri continuano a rastrellare l’area indicata. La madre di Simon continua a lanciare appelli perché si faccia in fretta e si attivino ulteriori unità di soccorso. Insieme agli inquirenti visiona il pc del figlio e quella cartella denominata “Viaggio nel Cilento”, ma come lei stessa dichiara: “Prima di partire mio figlio ha lasciato un piano, però io non so se lui lo ha utilizzato oppure ha cambiato idea”. Delphine Godard si preoccupa anche dei volontari e li esorta ad essere prudenti:“Coordinatevi con la sala operativa e non avventuratevi all’impazzata lungo sentieri che non conoscete. È una zona molto pericolosa e c’è bisogno di professionisti per raggiungere quei posti” . Simon è ferito e spaventato, 9 giorni sono tanti ma le speranze non si affievoliscono ed anzi la ricerca continua più intensa di prima.