LA SINISTRA E LE PERIFERIE

LA SINISTRA E LE PERIFERIE

Ci fu un tempo in cui – soprattutto nei grandi agglomerati urbani – i consensi per le forze della sinistra erano proporzionali alla distanza del seggio dal centro della città. Più andavi in periferia, più i voti crescevano. Era praticamente una regola matematica. In periferia ci stavano i lavoratori, quelli ‘non studiati’, magari derisi dai fighetti dei quartieri bene con la puzza sotto al naso, “sapesse contessa”. In poche parole, lì ci stava la “ragione sociale” delle sinistre.Oggi, a spanne, è esattamente il contrario. Più ti sposti in periferia, meno voti pigli. Ed è peraltro un fenomeno che ha preso forma da parecchio tempo, non da ieri notte.Ecco, se non ripartiamo da qui, da questa semplice analisi e non la scolpiamo nella testa, se non muoviamo da questa riflessione e ne facciamo il cuore di ogni iniziativa, di ogni programma e di ogni scelta, anche elettorale, possiamo andare a farfalle che è meglio.Non sono considerazioni nuove, ci mancherebbe, ma credo sia bene ribadirle tutti i giorni.