LA TEMPESTA PERFETTA PER METTERE L’ ITALIA ALLA BERLINA

I tedeschi, visti i loro nemmeno tanto lontani precedenti, dovrebbero avere il buon gusto di non criticare nessuno per almeno qualche secolo. Invece, nel passato, la copertina di Der Spiegel con la pistola sui maccheroni come metafora del paese mafioso. Oggi addirittura una grandinata su vari giornali: Conte vestito da Arlecchino servitore dei due padroni Di Maio e Salvini, un furgoncino che si lancia nel burrone con icolori dell’ Italia e un autista che fa il gesto dell’ ombrello, ancora Di Maio e Salvini al capezzale dell’ Italia morente in un lettino di ospedale … le parole sempre su Der Spiegel non sono da meno: “Italiani scrocconi, campioni del dolce far niente, chiedono l’ elemosina e nemmeno dicono grazie come fanno anche i barboni” e così via. I tedeschi, ripeto, evidentemente non hanno imparato nulla dalla loro triste storia e si atteggiano imperterriti a crucchi smargiassi forse anche per colpa di qualche birra di troppo.Ma aldilà del pulpito dal quale viene la predica non si può certo dire che le vicende che contraddistinguono il Paese non meritino severe rampogne. In un‘ immagine ulteriormente aggravata dagli ultimi avvenimenti. In primis la crisi di governo giunta al capolinea in uno scontro mai visto tra forze politiche e Presidente della Repubblica. Dopo circa 90 giorni di un balletto grottesco, culminato nel matrimonio fra due partiti che fino al giorno prima si erano presi a pesci in faccia e che avevano estratto dal cappello a cilindro uno sconosciuto professore come aspirante capo del governo. E se questo è il quadro che stiamo offrendo al mondo dal punto di vista dei massimi poteri anche le magagne quotidiane contribuiscono a esporre il Paese alla satira più corrosivaCome se non bastasse il finale svoltosi sul colle del Quirinale un altro episodio è intervenuto a fornire il quadro di una nazione allo sbando e con lei la sua capitale. Ovvero la decisione di interrompere l’ ultima tappa del Giro d’ Italia per i famosi “fori romani”, ovvero le buche che costellano le strade della Roma ex-imperiale. Una figuraccia surreale forse anche più grave delle scontate beghe politiche. Qualcosa che non era mai accaduto anche nelle manifestazioni sportive nelle più sperdute regioni del Terzo Mondo. Ultimamente la signora Raggi cartina di tornasole dell’ inesperienza dei grillini ha riconosciuto, dopo essersi data sempre un bel 7, che la città è in sofferenza … un eufemismo per edulcorare una incapacità congenita. Pensavamo bastasse. Me evidentemente al declino non c’ è fondo. Così a tarda sera la trasmissione di Fazio è diventata il contenitore dei toni invasati del trentunenne di Maio, che ha chiesto la messa sotto accusa di Mattarella. Gli ha risposto sempre in trasmissione Martina nemmeno il programma fosse diventato la terza camera. Più che declino uno sfacelo nella sostanza e nella forma. E una miriade di spunti per diventare lo zimbello dell’ Europa e non solo.