PAPA FRANCESCO, OFFRE PAZIENZA E PRUDENZA, PER LA FASE DUE DI CONTE

PAPA FRANCESCO, OFFRE PAZIENZA E PRUDENZA, PER LA FASE DUE DI CONTE

Nel dibattito sulla partecipazione dei fedeli alle Sante Messe, nel corso della fase 2, Papa Francesco non si presta ad una sconfessione della presa di posizione della Conferenza episcopale italiana e di parte del Popolo della Chiesa ma si schiera a sostegno della scelta del governo presieduto da Giuseppe Conte. “In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni”.Queste le parole del Pontefice nel corso della Santa Messa a Casa Marta, nel martedì della III settimana di Pasqua, dove Francesco ha colto l’occasione per offrire una riflessione più attenta sul passaggio, su questo momento che inizia a prospettare una prima riduzione parziale della quarantena. È un frangente innescato dal famoso e criticato decreto dell’esecutivo sulla fase 2 che in sostanza negava, ancora per settimane, la possibilità di assistere alle funzioni religiose ed in particolare la Santa Messa. La CEI, facendosi portatrice dei sentimenti di una parte dei fedeli aveva sentenziato: “I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto“.Una posizione, lasciando da parte le strumentalizzazioni delle opposizioni di destra, immediatamente seguita due partiti della maggioranza, Italia Viva e Pd che aveva costretto Conte a fare un dietrofront che offrirebbe l’ipotesi di concedere, inizialmente, messe all’aperto, ancora prima di quel 25 maggio.Verrebbe superato quel limite che era indicato dal Comitato tecnico scientifico.Adesso, le parole di Francesco, confermate dalla posizione espressa dall’Osservatore Romano che esprime il senso di un rispetto per una decisione che non deve essere stata semplice, mettono in nuova luce tutta la questione della partecipazione. In una visione, quella del Governo che non partiva da un senso di nuova prevaricazione ma dalla necessità di contemplare il valore, il rischio stesso della sacralità nella partecipazione, con una prudenza che mette al centro la vita stessa. Giocare con il consenso facile sarebbe stato semplice per Conte, il Santo Padre lo ha compreso. Il Santo Padre non cade nella trappola di quanti vogliono minimizzare i rischi e neppure in quella di quanti strumentalmente cercano occasione di consenso. Offre un realismo fatto di prudenza e pazienza. La Sacralità non viene meno, la partecipazione resta essenziale, ma la comprensione della complessità vince anche sulla profondità degli animi che chiedono di tornare a sentire la forza intima della Parola