CHI SI È ACCORDATO CON IL M5S E LA LEGA SI È POLITICAMENTE SUICIDATO

CHI SI È ACCORDATO CON IL M5S E LA LEGA SI È POLITICAMENTE SUICIDATO

E’ stato detto, ridetto e predetto. Soltanto qualche tifoso stolto o qualche struzzo si è rifiutato di vederlo: accordandosi con la Lega, il M5S si è politicamente suicidato. Già qualche mese dopo la sigla del contratto, mentre Di Maio brindava col suo nuovo amico Salvini, si intravedeva la fine: quando un partito – esperto, di potere ed ideologizzato – incontra un movimento di sprovveduti post ideologici, il secondo è già morto. E da qui la cavalcata trionfante di Salvini che con un mero 17% ha prima realizzato il sogno di diventare ministro degli Interni (manco con Berlusconi c’era riuscito) e poi dettato l’agenda mediatica e del governo. Avrà ingoiato anche un po’ di cicuta (poca) ma era ovvio che una volta ribaltati i consensi tra Lega e M5S – e con una manovra finanziaria lacrime e sangue alle porte – avrebbe scaricato i grillini con un pretesto. Di Maio sarà il leader ricordato per aver tirato la volata a Salvini – il “taxi della politica” per citare Tomaso Montanari – quello che ha votato per l’immunità parlamentare del Capitano sul caso Diciotti, quello che ha imposto il voto sul decreto sicurezza, quello che ha tradito su Tap, Taranto, Terzo Valico e molto altro pur di tenersi ben saldo alla poltrona da ministro. E ora? Ed ora sono cavoli amari. Chi scrive di governi tecnini o di inciuci in Parlamento tra M5S e Pd, ad oggi, farnetica. E cmq Salvini sta in una posizione di win win: se fanno inciucio lui si piazza all’opposizione e tra un anno prende il 50%, se si vota subito lui è pole stando nei sondaggi al 36%. In caso di elezioni già a novembre, il M5S proverà a costruirsi una nuova vertiginità politica menando a testa bassa la Lega, ma difficile far dimenticare agli elettori un anno di baci e abbracci al governo insieme. La credibilità è, ormai, compromessa. Il Pd, dal canto suo, fa di tutto per non farsi apprezzare e votare. L’ultima è rispolverare Gentiloni, alla faccia del nuovo e delle alternative possibili. Il panorama è grigio. Salvini è l’unico che gode di ottima salute, mentre il Pd è in perenne crisi e il M5S al meritato sbando. Ma in politica i tempi sono rapidissimi: in pochi mesi si sale, in pochi mesi si scende nei consensi popolari. Ditelo al Capitano. E nel Paese già esiste un’opposizione sociale e un tessuto culturale alternativo al salvinismo, ripartiamo da qui.Stringiamoci forte.