IL PROGRAMMA DEL GOVERNO GIALLOROSSO È MEDIO

IL PROGRAMMA DEL GOVERNO GIALLOROSSO È MEDIO

In fondo non troviamo quasi niente di inquietante ma nemmeno niente di esaltante. Ci sono pericoli sul fronte delle riforme istituzionali (sì al taglio dei parlamentari ma non si chiarisce l’obiettivo di una legge proporzionale, si chiama ancora una revisione costituzionale, ci si impegna all’autonomia differenziata e si chiede un taglio degli enti inutili, sperando che non significhi delle province), non c’è la cancellazione dei “decreti sicurezza”, non c’è il ripristino dell’articolo 18, non c’è un richiamo al recupero di produttività del sistema, non è disegnata politica industriale ma c’è un ottimo richiamo alla progressività fiscale con l’impegno al taglio del cuneo fiscale e ci sono troppi impegni di agevolazione di questo o quel settore che non ci possiamo permettere tutti insieme .Non c’è più l’attacco frontale all’UE e nemmeno l’attacco frontale ai mercati per fortuna ma “l’Unione europea, intesa come strumento per ridurre le disuguaglianze e vincere la sfida della sostenibilità ambientale” è un po’ pochino come prospettiva.Bene le dichiarazioni sullo sviluppo sostenibile, sul “green new deal”, sul piano di manutenzione del paese, sull’investimento in cultura, università, ricerca, su Industria 4.0, sullo stop al consumo di suolo, sulla mobilità sostenibile, sulla tutela dei beni comuni, sulla cittadinanza digitale ma è debole l’indicazione sulle aree interne, inoltre tutto questo andrà concretizzato. Bene il recupero del rapporto con i sindacati con una legge sulla rappresentanza, bene l’impegno sulla sicurezza sul lavoro, sulla parità di genere nelle retribuzioni e sul welfare per i giovani. Debole il paragrafo sul contrasto alle mafie, non c’è niente sulla liberalizzazione delle droghe leggere ma bene la dichiarazione sul contrasto all’evasione fiscale e sulla legge sul conflitto d’interessi.Bene l’impegno a diminuire i tempi della giustizia, meno bene l’idea confermata di agire sull’elezione del CSM. Infine bene l’aggancio atlantista, il riferimento al perseguimento della pace nell’ambito ONU e la spinta alla cooperazione, soprattutto per l’Africa. Tutto sommato un programma democristiano diciamo, che non spaventa ma che potrà portare qualche punto di attrito anche forte. Ad esempio sono tutti d’accordo che vada bene il sì TAV (come vuole il PD) e il sì Alitalia (come vuole M5S)?