LA COMPASSIONE PER LA MISERIA MORALE DEGLI EX BRIGATISTI

Eppure non riesco a non provare della compassione per la miseria morale degli ex brigatisti. Presumo sia anche materiale, visto che le destre hanno fatto in modo che perdessero il rdc. “Stiano all’inferno”. Non spetta a loro, però, condannarli al fuoco eterno e nemmeno al rogo mondano, giacché il giudizio spetta alla Storia. E la Storia ha bisogno anche della loro parola, per quanto ripugnante sia.“Preferisco le mani sporche di sangue all’ignavia dell’acqua di Ponzio Pilato”, dice Etro. Sembra di leggere il Dostoevsky di Delitto e castigo. L’omicida non si rende conto che è la stessa indentica porcata. Etro mi imbarazza per la sua tristezza infinita, è riuscito perfino a porre su un piedistallo la Santaché. Gli ex della guerra terroristica mi imbarazzano, non sanno come uscire dal labirinto dei lebbrosi che essi stessi hanno creato, contribuendo notevolmente a rendere questo Paese più intollerante, scettico su tutto, ad avere orrore per se stesso, a non sperare troppo nel cambiamento. Riescono a rendere santi perfino degli aguzzini, in una gara surreale a chi scende più in basso. Trascinano la parte parte più innocente dell’opinione pubblica verso il loro baratro. Imperdonabili.Proprio le destre non credo la loro essere solo compassione per le vittime, credo sia puro desiderio di vendetta contro gentaglia dal grilletto facile, che pensava di cambiare il mondo premendolo e se potessero li ucciderebbero con le loro stesse mani. Così però riattivano il ciclo, il circolo vizioso.