TRE DESTRE E NESSUNA SINISTRA

Allora, lo vogliamo fare questo aggregato politico intorno a Luigi De Magistris? Oppure preferiamo accucciarci nella confraternita del Pd, o continuare a illuderci che i cinquestelle siano promettenti, o persistere nell’evaporarci tra dubbi e disincanti? O parassiti subalterni, o surrettizi perniciosi, o incontentabili cronici?Non che il progetto del sindaco di Napoli dipenda soltanto dalle nostre soggettività, ma essendo queste ultime inclini all’insensatezza, se non proprio all’autolesionismo, sarebbe utile chiarire e chiarirci i rispettivi propositi, le vicendevoli intenzioni, le reciproche volontà. Anche perché, nella sua straziante chiarezza, il quadro politico generale ci consegna l’estrema urgenza di offrire un approdo credibile alle innumerevoli realtà civiche, sociali e culturali che si affannano a resistere e lottare: in una dolorosa dispersione che rende spesso ininfluente, se non vano, ogni sforzo, ogni intendimento.Ed è a tale domanda, anche quando riluttante e scettica, anche se non sempre consapevole, che è necessario rispondere, offrendo una concreta possibilità di rappresentanza politica, un’intelligente quanto appassionata prospettiva alternativa. Sarebbe esiziale sottrarsi e rinunciarvi.O forse si ritiene promettente la nuova stagione zingarettiana, per di nuovo aggrapparsi alla criniera del Pd, come Saragat e La Malfa con l’allora Dc? E voglio sperare che tra noi si siano definitivamente spenti i fremiti grilleschi, tanto ingannevoli quanto scellerati.Vorrei informare che in Italia abbiamo a che fare con ben tre destre. Quella vera, quella subdola, quella equivoca. Tre destre e nessuna sinistra. Non vi basta per smetterla definitivamente di esitare, titubare, cavillare, condizionare, disquisire, accapigliare, insinuare, pregiudicare, inacidire, antipatizzare?