40 GRADI A MILANO, PARIGI E MADRID.

Ondata di caldo in Europa; giovedì ci saranno 40 gradi a Milano, Parigi, Monaco, Madrid. Le rilevazioni degli scienziati già parlano del 2019 come possibile anno più caldo della Storia o comunque fra i primi: del resto il record attuale è del 2016, seguito dal 2015, 2017 e 2018. So che c’è chi si consola con l’aria condizionata o andando al mare, felice per il sole e per l’acqua calda. Sono gli stessi che un mese fa, per un giorno appena più freddino a Roma, hanno riempito i social di sberleffi nei confronti di cerca di sensibilizzare la gente sulla minaccia del cambiamento climatico e le sue conseguenze. Purtroppo di Candidi troppo fragili per accettare la realtà e troppo pigri per impegnarsi nel tentativo di cambiarla ce ne sono legioni, anzi sono più numerosi che ai tempi di Voltaire, grazie alla deregulation morale e culturale: si convincono di vivere nel migliore dei mondi possibili e quando sono in crisi si drogano di consumismo, di stupefacenti o di virtualità mediatica. Intanto il pianeta soffre, soffocato alla plastica, da assurdi e inutili sprechi, da una crescita economica e demografica spacciata come progresso, ovviamente insostenibile in un spazio limitato e con risorse già insufficienti. E gli italiani, mi amareggia doverlo notare, sono fra quelli che se ne fregano di più — Amazon o Airbnb purché se magna. A differenza di tante altre questioni questa però non è differibile; non si può lavorare con calma per far prendere coscienza ai popoli, come un tempo i comunisti. È l’assoluta priorità del nostro tempo e abbiamo poco tempo: se non affrontata, sarà lei ad affrontare noi e non sarà bello. Non crediate di poter cambiare idea fra qualche anno: è come l’imprevidenza nei confronti delle inondazioni o dei terremoti, che finché i fiumi e la terra sono tranquilli è facile non pensarci, ma quando poi accadono si può soltanto subirli e morire. Solo che questa volta sarà mille volte più grave e probabilmente irrimediabile. Gli indifferenti e i distratti sono i peggiori colpevoli; come Gramsci, li odio.