NEL CRISTO C’È SOLO POSTO PER ALLEANZA, AMICIZIA E COMUNIONE

NEL CRISTO C’È SOLO POSTO PER ALLEANZA, AMICIZIA E COMUNIONE

IERI, la Chiesa, il Santo Padre, ha ricordato la prima apparizione della Vergine Maria ai veggenti di Fatima, avvenuta il 13 maggio 1917.In questa occasione Papa Francesco ci ha invitati ad insistere “nell’amore a Dio e al prossimo”.E nel cristianesimo, ha detto il Papa, “non c’è più posto per parole come “sudditanza”, “schiavitù” o “vassallaggio”. Al loro posto ci sono “alleanza”, “amicizia”, ” promessa”, “comunione”, “vicinanza”. Gesù rivolgendosi ai suoi discepoli aveva detto: “Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamati amici” e qualunque cosa si chiederà al Padre nel suo nome, la concederà:“Dio è l’amico, l’alleato, lo sposo. Nella preghiera si può stabilire un rapporto di confidenza con Lui, tant’è vero che nel “Padre nostro” Gesù ci ha insegnato a rivolgergli una serie di domande. A Dio possiamo chiedere tutto, tutto, spiegare tutto, raccontare tutto. Non importa se nella relazione con Dio ci sentiamo in difetto: non siamo bravi amici, non siamo figli riconoscenti, non siamo sposi fedeli. Egli continua a volerci bene”.Dio ci è sempre vicino, ha voluto sottolineare il Papa, è al nostro fianco e la Sua “è la pazienza di un papà, di uno che ci ama tanto. Anche, io direi, è la pazienza di un papà e di una mamma, tutto insieme”.Al termine, al momento dei saluti, Papa Francesco ha ricordato che la preghiera “è il modo per comunicare e ascoltare Dio” e che per questo ha accolto l’invito dell’Alto Comitato della Fratellanza umana di dedicare la giornata di oggi, 14 Maggio, alla preghiera, al digiuno e alle opere di carità. Poi ha detto: “Invito e incoraggio tutti a unirsi a questo evento: uniamoci come fratelli nel chiedere al Signore di salvare l’umanità dalla pandemia, di illuminare gli scienziati e di guarire i malati”.Sarà una grande giornata che ognuno nella forza della propria Fede metterà in comune agli altri con la preghiera fatta in modo comunitario ma anche arricchita in modo profondamente intimo.Ed oggi ecco che ci ritroveremo insieme, nelle diverse religioni che fanno così piena l’umanità, a testimoniare l’appartenenza all’unica famiglia umana. Insieme nella preghiera. Insieme, nel sacrificio, nell’impegno di tradurre la vita dello spirito in attenzione concreta al prossimo, in gesti di misericordia.