QUANDO SI RECLAMA LA SOBRIETÀ PUR NON ESSENDOLO MAI STATO, SOBRIO

QUANDO SI RECLAMA LA SOBRIETÀ PUR NON ESSENDOLO MAI STATO, SOBRIO

Salvini, come sappiamo, ha accusato Conte ed il governo di scarsa sobrietà sul ritorno di Silvia Romano. Per esser più specifici, ha detto che lui, poverino, avrebbe preferito “un ritorno più sobrio, senza dirette tv mondiali”. D’altronde Salvini, da ministro, è stato un fulgido esempio di sobrietà, di eleganza, stile. Di chi lavora molto e sacrifica la spettacolarizzazione per i risultati. il 4 dicembre 2018, nel bel mezzo di un’operazione antimafia, come Ministro dell’Interno iniziò sobriamente a twittare dettagli (per giunta errati) sull’operazione stessa per capitalizzare consenso. Rischiando di comprometterla e facendo per questo imbestialire il procuratore di Torino Spataro. Il 6 giugno 2019, quando anche qui mentre è in corso una delicata operazione di polizia esultò come un pazzo sui social per gli arresti, mettendo a rischio l’operazione. E facendo in quel caso imbestialire non uno, ma due procuratori (di Monza e Prato). L’8 giugno, quando saltò uno dei più importanti Consigli Ue sul tema immigrazione perché doveva “andare da Barbara D’Urso”. Il 1 agosto 2019, quando arrivò a convocare una conferenza stampa in una discoteca marittima, l’oramai famoso Papeete Beach. Un gesto clamoroso, e indecoroso, da parte di un membro delle istituzioni e probabilmente senza precedenti. Il 4 agosto 2019, a pochi giorni dalla conferenza stampa, l’uomo della sobrietà si mise a fare il dj in mezzo a donne seminude che ballavano l’Inno di Mameli, per l’occasione oscenamente storpiato dalla console del Ministro. Anche qui un gesto senza precedenti che fece rumoreggiare – e non poco – persino le Forze Armate. L’11 novembre, quando la “rottura” tra lui e la conduttrice Isoardi venne annunciata in maniera sobria, elegante, istituzionale: con la pubblicazione di una foto dei due a letto e con il Ministro seminudo. Il 14 gennaio 2019, quando arrivò a Roma Cesare Battisti e lui, sobriamente, si fiondò di corsa all’aeroporto a fare quella che venne definita una passerella più unica che rara. Il tutto accompagnato da innumerevoli dichiarazioni rilasciate a raffica con ogni mezzo possibile. Infine il 25 gennaio 2020 l’ultimo, non più a da ministro ma da senatore della Repubblica, gesto sobrio e istituzionale: si attaccò al campanello di un privato cittadino circondato da telecamere e lo accusò di essere uno spacciatore. Eccola, la sobrietà che reclama oggi Matteo Salvini.E questo è solo un misero spaccato. Perché per indicare tutti gli episodi di eleganza ed istituzionalità di cui si è reso protagonista non basta infatti un articolo.