SCONFIGGERE LA BUROCRAZIA? ☑️FATTO

SCONFIGGERE LA BUROCRAZIA? ☑️FATTO

Un decreto di aiuti tutti “a debito” da 55 miliardi, una cosa fino a due mesi fa inimmaginabile per il nostro bilancio, per le regole europee, per il sistema finanziario e per le agenzie di rating. Certo un importo doppio sarebbe stato gradito e quadruplo il non plus ultra, ma si tratta comunque di una cifra immensa che dopo una lettura sommaria del decreto sembra essere ben ripartita senza dimenticare nessuno. Il decreto è però come tutti i decreti soltanto un pezzo di carta, anzi in questo caso oltre 100 pezzi di carta perchè tante sono le pagine che lo compongono, e la sua applicazione dovrà passare attraverso l’imbuto della burocrazia. Quella burocrazia che un improbabile attore con la cravatta verde e la spilletta di Mazinga ci aveva illuso di voler sconfiggere dieci anni fa, dando fuoco a 375.000 leggi nel cortile della caserma dei pompieri di Roma Capannelle. Se dietro quel rubizzo figurante non ci fossero stati altri pessimi figuranti in dieci anni qualcosa si sarebbe potuto fare per addomesticare la burocrazia, quello stesso “qualcosa” che oggi l’opposizione più biliosa, violenta e sgangherata a memoria d’uomo pretende che Conte faccia in dieci settimane. Eppure qualcosa deve essere fatto e subito, perchè appellarsi alla pazienza di chi non sa cosa mettere in tavola o di chi sta per abbassare la saracinesca su una vita di lavoro non è molto diverso da tirargli un calcio dove non batte il sole.