IL GOVERNO NON PUÒ «ORDINARE»LA SCARCERAZIONE DI NESSUNO. QUESTO SFUGGE A CHI STRUMENTALIZZA LE VITTIME DI MAFIA

IL GOVERNO NON PUÒ «ORDINARE»LA SCARCERAZIONE DI NESSUNO. QUESTO SFUGGE A CHI STRUMENTALIZZA LE VITTIME DI MAFIA

Un gesto imbarazzante quello di Salvini. Che oggi plana come un avvoltoio sulla questione boss scarcerati pubblicando articolo con foto di Giuseppe Di Matteo, bambino ucciso dalla mafia, attaccando il governo con la bava alla bocca sulla questione. Un gesto miserevole. Una strumentalizzazione bassa, vile, che ha il solo scopo di usare le vittime di mafia per attaccare il governo. Allora facciamo un attimo chiarezza. Non per Salvini, che come stanno le cose lo sa benissimo. Ma più che altro per chi si può lasciar trarre in inganno dal suo gioco. Il governo NON c’entra niente con la scarcerazione dei boss. Perché il potere esecutivo (grazie a Dio) NON coincide con il potere giudiziario. E quindi il governo non può “ordinare” la scarcerazione di qualcuno. Quando ciò avviene, significa che non viviamo in democrazia, ma in dittatura. Dove il potere giudiziario non è autonomo ma soggetto al controllo di quello politico. Un qualcosa questo che forse a Salvini, l’uomo dei “pieni poteri”, sfugge. Se questi boss sono stati quindi scarcerati, lo si deve dunque a precedenti leggi che i magistrati stanno applicando. Che in buona misura sono ispirate, per giunta, dall’art. n.27 della Costituzione (“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità ”). La stessa Costituzione a cui lor signori sciacalli si appellano quando fa comodo. Ciò nonostante, occorre ribadirlo: la politica non c’entra niente. Ed è falso e vigliacco puntare il dito contro il governo sapendo che non ha potere in merito. Ma che anzi sta lavorando per evitare che questo scempio si concluda mandando davvero a casa questi mafiosi. Quello che invece c’entra è la solita politica schifosa che pur di lucrare consenso arriva a fare di tutto. Anche a strumentalizzare le vittime di mafia.