IUS SOLI: AMICHEVOLI CONSIGLI PER SALVARE LA DIGNITA’ DELL’ITALIA

IUS SOLI: AMICHEVOLI CONSIGLI PER SALVARE LA DIGNITA’ DELL’ITALIA

Faccio notare timidamente, ma proprio timidamente:1) Se al referendum di dicembre avessero vinto il sì, la riforma non sarebbe scattata subito, ma alla successiva legislatura.2) In ogni caso il Senato non sarebbe scomparso.3) In ogni caso, per votare lo ius soli ci sarebbero voluti i numeri, numeri che per l’accordo con la Libia si sono trovati subito, anche dopo il no al referendum4) Si sarebbe andati a elezioni anticipate e non è detto che il Pd avrebbe vinto. Con Salvini o Grillo al governo, ce lo vedo bene lo ius soli.5) Se anche il Pd avesse vinto, avrebbe vinto con voti di destra, per fare le politiche di destra che già sta facendo.6) Quindi, siccome alla maggioranza dei parlamentari del Pd dello ius soli non può fregare di meno (tanto che, quando sembrava avessero i numeri, erano in panico e Renzi ha cominciato a rilasciare interviste in cui confondeva continuamente ius soli e richiedenti asilo), l’unica cosa dignitosa da fare è tacere e smettere di speculare sulla pelle di migliaia di bambini.7) Vivo in un paese dallo ius soli perfetto, l’Argentina. Chiunque nasca in territorio argentino, anche se per pura casualità, è cittadino argentino. Non ho mai sentito nessuno, nemmeno gli esponenti della destra più conservatrice, mettere in discussione questo principio, che qui viene dato per scontato. L’Argentina, dalla fine dell’Ottocento a oggi, ha conosciuto diverse ondate migratorie: lo ius soli è stato strumento indispensabile per costruire l’identità del cittadino ed evitare di ritrovarsi con un paese abitato da diverse comunità o clan, i cui figli (e i figli dei figli) sarebbero stati eterni stranieri nella loro patria. Forse l’Italia dovrebbe imitare questo esempio.