LA CONDANNA DELLA MEMORIA

LA CONDANNA DELLA MEMORIA

” Damnatio memoriae” letteralmente ” la condanna della memoria” . Non la Condanna Alla Memoria, che dovrebbe essere la finalità della Storia e di una Pena. Ma la Condanna Della Memoria. Nell’antica Roma , nel suo diritto, era la più terribile delle sanzioni. La cancellazione civile di un soggetto. La cancellazione di ogni traccia riguardante una persona come se questa non fosse mai esistita. Di più e oltre che la perdita dei diritti civili e politici che nel nostro diritto segue ad alcune ipotesi ed è sempre limitata nel tempo e consente la riabilitazione, salvo l’ipotesi dell’ergastolo. Era una Pena molto aspra riservata a traditori, ostaggi di guerra e nemici della patria. Preliminarmente si prevedeva la cosiddetta “‘abolitio Nominis” ( cancellazione del nome da ogni scritto, memoria) . Il nome del condannato non poteva essere più pronunciato, tramandato e menzionato nella sua famiglia e in società. Scompariva. Venivano distrutte tutte le raffigurazioni del soggetto. Il nome rappresentanta il nostro esistere. La cancellazione dello stesso e l’immagine della nostra esistenza, condanna alla Inesistenza. Il ragionamento porta inevitabilmente a focalizzare l’attenzione sulle” Verità” . Storiche. Soggettive e anche quelle mischiate della Propaganda. Quindi vi è una verità relativa, una Opinio Iuris Ac Necessitatis sociale che è la convinzione di un comportamento improntato a verità in un luogo e in un determinato contesto temporale. Perché la Verità assoluta non è di questo mondo fatto di umani con percezioni diverse fra individui e diverse nello stesso individuo secondo il momento e il contesto. Ma per vivere in un consesso civile occorre l’opinio iuris sive necessitatis che ” è il convincimento spontaneo di un soggetto, che abbia o meno contribuito all’adozione della norma, che la condotta o i principi stabiliti nella stessa siano giuridicamente obbligatori (opinio iuris) o che sia necessario che lo diventino (sive necessitatis).”. ( cfr Wikipedia) premesso che lo stupro è sempre stupro in ogni epoca e in ogni contesto,premesso che odio il principio terroristico e talebano di distruggere le Statue, la Memoria Storica, in quella pericolosissima e discrezionale sanzione della ” damnatio memoriae” che può condurre a derive se non arginata, il problema non è Montanelli sì, Montanelli no nella espressione di una statua. Il vero problema sta nel perché la Statua fu fatta erigere, se attorno a un personaggio così discusso aleggiavano da sempre le luci e le ombre della Storia, della Morale, del Diritto. Una volta che la Statua c’è, che campeggia , è un errore a parere mio applicare la “‘Damnatio memoriae”, cioè la sua fisica rimozione, come se non fosse mai esistita. Occorre lasciarla lì per la Condanna Alla Memoria, e fare in modo che quei fatti vengano conosciuti e divulgati nelle scuole, affinché la Verità sui episodi accaduti in Eritrea, in Etiopia, in Libia, durante la guerra di occupazione, non cada mai nell’oblio, il vero abominio. Dipinto ” Il Tempo salva la Verità da Invidia e Falsità” di Francois Lemoyne , pubblico dominio Wikipedia.