“CAMBIO TUTTO!” DOVEVA USCIRE IN SALA, ARRIVA SU AMAZON

LA RIVOLTA D’UNA DONNA ESAURITA: MEGLIO VIVERE SENZA FILTRI“CAMBIO TUTTO!” DOVEVA USCIRE IN SALA, ARRIVA SU AMAZON Michele Anselmi per CinemonitorArriva direttamente su Amazon Prime giovedì 18 giugno, benché i cinema siano formalmente riaperti (ma quanti?). “Cambio tutto!” di Guido Chiesa è una commedia non proprio originale, essendo il remake di un film cileno di Nicolás López, “Sin filtro”, a sua volta rifatto in Spagna nel 2019 da Luis Eduardo Reyes col titolo “Una mujer sin filtro”. Ma siccome nessuno dei due è uscito in Italia ecco che “Cambio tutto!”, prodotto da Colorado Film insieme a Medusa, si porta dietro un profumo di nuovo; infatti la sceneggiatura è scritta a sei mani dal regista torinese insieme a Giovanni Bognetti e Nicoletta Micheli, i quali pantografano la struttura e le gag originarie aggiornandole al contesto italiano. Capita sempre più spesso: a volte il gioco riesce, a volte no.Nel caso di “Cambio tutto!” direi che la destinazione televisiva, imposta dal lockdown causa Covid-19, sia ragionevole. Nel contesto casalingo il film potrebbe trovare un suo pubblico più interessato e disposto: per ciò che la commedia racconta e come lo racconta.Trattasi di redenzione femminile. Sin dalla prima scena capiamo che la quarantenne Giulia Santini non se la passa bene. Il compagno pittore russa di brutto nottetempo e nulla fa in casa, perso dietro l’affievolirsi dell’ispirazione artistica; mentre lei, tra psicofarmaci e vaschette di gelato, è stabilmente sui 70 chili. Non che non sia desiderabile, ma si vede brutta, sfiorita, demotivata. Anche perché nell’azienda dolciaria dove lavora come responsabile del marketing, al servizio di un principale che fa il cascamorto con tutte, stanno per demansionarla, mettendole affianco una giovane e rozza “influencer” con un milione di follower.Insomma, avete capito. Compressa ed esaurita, incapace di reagire ai soprusi professionali e familiari, la poveretta accetta di rivolgersi a un “counselor olistic”, tal Steve Bianconi. “Tra il quarto e il quinto chakra c’è un vaso di Pandora” diagnostica il santone barbuto vestito di lino: non resta che aprirlo, quel vaso, per farlo esplodere, in modo da estrarre frustrazioni e furori. Poi, passata la fase “destruens”, si procederà alla ricostruzione.“Cambio tutto!” è tarato sul fisico prorompente, un po’ da maggiorata, di Valentina Lodovini, che si presta all’artificio classico di queste storie, imbruttendosi un po’ all’inizio per poi riconquistare una solare venustà di pari passo con la riscoperta della propria autonomia. Alla faccio di tutti: compagno vanitoso con figlio tossico, ex fidanzato, vicino di casa molesto, capo vanesio, sorella gattara e guru spirituale… La mitica “Think” di Aretha Franklin siglerà nel finale liberatorio il concetto riassunto dal titolo.Guido Chiesa, ormai lontano dal cinema d’autore degli inizi (“Il caso Martello”, “Il partigiano Johnny”), s’è convertito a una certa commedia pop, di svelto consumo, rivolta al pubblico trenta-quarantenne, con spunti di blanda critica sociale e meccanismi comici consolidati. In “Cambio tutto!” si respira l’aria del tempo, tra messaggini whatsapp visualizzati sullo schermo, selfie, meme, gif eccetera, ma è un po’ la solita zuppa. La morale? Solo rompendo le catene che s’è imposta, Giulia potrà liberarsi da quei maschi odiosi capaci solo di dirle: “Ma cos’hai, il ciclo?”.Quanto al cast corale, Dino Abbrescia, Libero De Rienzo, Neri Marcoré, Nicola Nocella, Andrea Pisani, Valeria Perri e gli altri si intonano al registro scelto da Chiesa, tra annotazioni buffe, nevrosi contemporanee, omaggi a “Nosferatu” e montaggio veloce. Il tutto dura 90 minuti.