INCIDENTE ALEX ZANARDI: UNA CORSA PER LA VITA

INCIDENTE ALEX ZANARDI: UNA CORSA PER LA VITA

Era d’estate. Ieri come oggi, mentre il sole brillava alto nel cielo a testimoniare l’essenza della bella stagione. Era d’estate, come oggi, che ancora una volta l’Italia sta col fiato sospeso per la sorte di Alex Zanardi. Nel pomeriggio odierno, infatti, un terribile incidente ha visto protagonista il campione paraolimpico impegnato in una delle tappe della staffetta tricolore di “Obiettivo 3″. Obiettivo 3 è un progetto ambizioso che cerca di avviare allo sport atleti con disabilita’. La promozione consiste in una speciale staffetta che vede coinvolti atleti paraolimpici in carrozzina, in bici o in handbike come nel caso di Zanardi. Secondo le ricostruzioni dell’incidente , Zanardi stava percorrendo nel pomeriggio la statale 146, nel comune di Pienza (Siena) a bordo della sua handbike, speciale bicicletta che permette a qualunque persona, disabile o normodotato, di muoversi nell’ambiente sfruttando la propulsione fornita dalle proprie braccia,impegnato in una delle tappe della staffetta di promozione di Obiettivo 3. Pare che nell’affrontare una discesa, il mezzo dello sportivo avrebbe deviato improvvisamente verso la corsia opposta sulla quale stava transitando un camion. L’impatto sarebbe stato violentissimo al punto da fare volare persino il casco che l’atleta indossava. A dare l’allarme e a rendersi conto immediatamente della gravità della situazione i compagni impegnati come lui nella staffetta. Immediati i soccorsi giunti sul posto. Zanardi, è stato portato in elicottero presso l’ospedale di Santa Maria delle Scotte di Siena, dove è arrivato in codice 3. Secondo il primo bollettino medico l’uomo avrebbe riportato un politrauma , e sarebbe stato in condizioni gravissime al punto che si sarebbe reso necessario un delicato intervento chirurgico d’urgenza. L’intervento è finito solo da qualche ora e le condizioni al momento sarebbero ancora molto gravi al punto da indurre i sanitari a non sciogliere la prognosi. Era d’estate anche quel 15 settembre del 2001, quando su una pista tedesca, vicino Berlino, Lausitzring, infuocata dal caldo e dai motori da 300 km orari si era verificato il terribile incidente fra Alex Zanardi e il pilota italo canadese Tagliani. Mancavano pochi giri al termine della gara e Zanardi , dopo essere entrato ai box per fare carburante, era rientrato in pista. Pare che sulla pista ci fossero schizzi di carburante, acqua e olio e che il pilota avesse perso il controllo della vettura la quale, aveva prima fatto un testa coda e poi era finita sulla corsia di transito proprio mentre giungeva la vettura di Tagliani. L’urto era stato inevitabile e violentissimo. La Reynard Honda di Zanardi era stata centrata in pieno e tagliata a metà. Fra quelle lamiere contorte il destino di un uomo mutava improvvisamente ed inesorabilmente. In ospedale la scelta più drastica per arrestare l’emorragia: amputare entrambe le gambe del pilota. Avrebbe sempre ricordato quel risveglio Zanardi, con quella forza che gli avrebbe fatto dire che nel Tempo aveva sempre pensato a ciò che possedeva , piuttosto che a ciò che aveva perduto. Divenendo un esempio, un cantore della Vita. E lo ha sempre dimostrato, ripartendo da se stesso, valorizzando le sue potenzialità, divenendo quel simbolo di rinascita e di riscatto che lo Sport, quando è passione, sa essere. È un campione di handbike adesso,dopo 15 interventi, la riabilitazione, gli allenamenti, la ferrea volontà di non abbattersi mai. In questa disciplina ha collezionato diversi podi , implementando ad ogni competizione il suo medagliere e divenendo orgoglio italiano. Era d’estate, ieri come oggi. E oggi, come ieri Zanardi ce la deve fare. La Vita è in debito con lui .” Credo di essere l’unico pilota al mondo che ha perso entrambe le gambe in un incidente, visto che nel campo dell’automobilismo sportivo o resti vittima oppure ne esci illeso, e qui gli esempi non mancano. Tecnicamente, dunque, era estremamente improbabile che finisse così. Ma la vita non è solo tecnica e le cose possono accadere. È voler dire di acquistare un biglietto della lotteria e poi licenziarsi dal proprio posto di lavoro convinto di vincere! È come il grande marinaio che non sa domare il mare in tempesta. Ma proprio quando il mare fa la voce grossa lui sta ormeggiato dentro il porto, perché ha controllato prima le previsioni del tempo, mentre è un problema per chi trovandosi davanti a una bella giornata di sole si ritrova poi nel pieno di una tempesta marina.”( Alex Zanardi) Forza Campione stavolta il tifo di tutti noi è per la medaglia più bella.