L’ITALIA NON AMA IL NORD?

La destra, Confindustria, Cielle: tutti a piagnucolare che l’Italia non ama “il Nord”, che “il Nord” è sotto attacco, che il Governo ce l’ha con “il Nord”. “Il Nord” che piagnucola, “il Nord” che chiama la mamma, “il Nord” che “se non mi fate giocare mi riprendo il pallone” ribalta in un attimo contro se stesso l’antico pregiudizio settentrionale sui meridionali abituati a “chiagnere”. Quello stesso atteggiamento che a Milan disen “faa el piangìna”. Povero “il Nord”. Derelitto “il Nord”. Meschino “il Nord”. A me in realtà pare che la questione sia chiarissima ma in altri termini: quella che è scoppiata insieme alla pandemia da coronavirus, per “il Nord”, è stata una malattia autoimmune delle peggiori. “Il Nord” ha funzionato benissimo, dal punto di vista delle destre, di Confindustria, dei loro corifei. “Il Nord” non si è quasi davvero fermato, specie in Lombardia, “il Nord” lombardo superefficiente e produttivo, così pieno del suo orgoglio costruito sul motto “lavoro, pago, pretendo”, ha cercato in tutti i modi di continuare a fare ciò che sa fare e che lo riempie di orgoglio: Che gliene frega al “Nord” se per fatturare “il Nord” ha dovuto riempire gli ospedali e i cimiteri. A chi importa se per fare finta che tutto fosse sotto controllo sono morti a migliaia nelle Rsa, nelle residenze per disabili, nelle famiglie o da soli. “Milano non si ferma”, “Bergamo non si ferma”… “Il Nord” è stato talmente efficiente da fare sé ingiusto contro sé giusto: c’era da correre per fatturare e “il Nord” ha corso per fatturare. Mica poteva star lì a pensare a quegli “improduttivi” di anziani pensionati e disabili che ci hanno lasciato la pelle. E se è finito all’altro mondo anche qualcuno dei produttivi, beh, per “il Nord” è stato il prezzo da pagare. Adesso però che “il Centro”, “il Sud” e “le Isole” hanno capito come gira il fumo “al Nord” e non vogliono correre rischi, adesso “il Nord” si risveglia piangìna e fa l’offeso. A casa mia, nella Bassa lombarda zona Mantova, ci sono molti modi di definire chi si comporta così. Ma uno mi pare adatto più degli altri: “Andàr in còlara l’è da òm, stàragh l’è da bèstia”(Andare in collera è da uomini, restarci è da bestia).