SCUOLA. UNICA SOLUZIONE: DIMEZZARE LE CLASSI, RADDOPPIARE I DOCENTI

‘Senza scuola non è vero che non c’è futuro. Senza scuola, semplicemente, non c’è presente’.Parole sagge nonostante a dirle, o meglio a scriverle sulla sua e-news, sia il senatore di RignanoMatteo Renzi.Ovvero colui che da Presidente del Consiglio impose con atto d’imperio la famigerata #buonascuola. La quale, a parte qualche insignificante modifica, vige ancora ancora oggi indisturbata, alla faccia delle promesse elettorali fatte a destra e a sinistra passando dai 5stelle, di rivoltarla come un calzino e meglio ancora di azzerarla completamente. ‘Un Paese che chiude le scuole prima delle piste da sci e riapre le discoteche prima delle università è un Paese che non ha chiaro il senso delle priorità’, incalza il leader di IV. E’ sconfortante dover dare ragione a Renzi.Soprattutto perché lui non è solo parte integrante di questa maggioranza ma è il padre putativo di questo governo. Anche se un giorno sì e l’altro pure si diverte a picconarlo giusto il tanto per vedere l’effetto che fa. Investiamo sull’edilizia scolastica, propone Renzi, per riaprire in sicurezza le scuole a settembre. Sarebbe già un punto di partenza.Sulla riapertura, ancora oggi, è nebbia fitta.Si studiano scenari, si rilasciano dichiarazioni dove si dice tutto e il contrario di tutto. Distanziamento, ingressi a orari differenziati, mascherine e/o visiere trasparenti si/no, banchi con divisori con plexiglas con una o due esse, didattica in presenza ma anche a distanza, orario lezioni ridotto a 40 minuti si no perché, lezioni in classe ma anche al cinema in teatro o musei, beato chi ce li ha. Poi leggi che in Spagna,senza tante chiacchiere e annunci di pseudoesperti, il governo stanzia un fondo pari a due miliardi (l’Italia investe 1,4 miliardi) per l’avvio delle lezioni nel pieno rispetto delle norme anti contagio da Coronavirus. E chele classi potranno contenere al massimo 15 alunni.Ciò comporterà un nuovo piano di assunzioni per i docenti iberici, oltre a un maggiore ampliamento degli spazi a disposizione nelle strutture scolastiche. La soluzione, l’unica possibile, rimane sempre quella:dimezzare il numero di alunni e studenti.Raddoppiare e anche più quello dei docenti, restituendo loro la dignità sociale e il giusto riconoscimento economico. Al pari di quelli europei. Adeguare l’edilizia scolastica è la conseguenza naturale.Con o senza covid. Per la ripartenza del Paese. Perché per dirla alla Renzi ‘senza scuola non solo non c’è futuro ma non c’è neanche presente’.