LIBRO DEL GIORNO: J0HN BERGER, ‘E I NOSTRI VOLTI, AMORE MIO, LEGGERTI COME FOTO’

LIBRO DEL GIORNO: J0HN BERGER, ‘E I NOSTRI VOLTI, AMORE MIO, LEGGERTI COME FOTO’

L’amore vi ha una parte del tutto minore, trascurabile e semmai funzionale soltanto nella scelta del linguaggio fortemente evocativo e poetico di Berger. John Peter Berger del resto è stato un personaggio atipico:critico d’arte, scrittore e pittore.Il suo romanzo G. vinse il Booker Prize e il James Tait Black Memorial Prize nel 1972, ma la sua formazione è pittorica: quando nel dopoguerra si iscrisse alla Chelsea School of Art e alla Central School of Art di Londra, esponendo in diverse gallerie londinesi sul finire degli anni ’40. Mentre lavorava come insegnante di disegno (dal 1948 al 1955), Berger divenne poi un critico d’arte, pubblicando svariati saggi e recensioni. Il suo umanismo marxista e le sue convinte opinioni sull’arte moderna lo hanno reso una figura controversa sin dall’inizio della sua carriera. E solo recentemente si è pienamente apprezzata la sua notevole produzione letteraria, difficilmente identificabile in un genere specifico. Questo libro, pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna nel 1984, è assai prezioso: un compendio diilluminazioni, suddivisein una dimensione verticale (il tempo) e orizzontale (lo spazio). Ricordi di viaggi, visioni estatiche, ma anche e soprattutto riflessioni profonde sul passato e sul senso dell’esistenza che (ci) trasforma ogni cosa che viviamo, mentre la viviamo, in qualche altra cosa. Un Taccuino intimo intervallato da brevi testi poetici dello stesso Berger, o di altri poeti come Anna Achmatova o Evgenij Vinokurov, oltre a fulminanti incursioni nelle opere amatissime di Van Gogh,  di Vermeer o di Caravaggio. John BergerE i nostri volti, amore mio, leggeri come fotoEdizione italiana e traduzione a cura di Maria NadottiEdizioni il Saggiatore, 2020