25APRILE: SALVINI HA SCELTO DA CHE PARTE STARE

Se non fosse stato per la Resistenza partigiana, per il 25 aprile, Matteo Salvini sarebbe stato fucilato a 17 anni appena pronunciata la prima “P” di “Padania libera” o la “S” di secessione: con l’accusa di attentato all’unità della Patria e tradimento. La Lega Nord per l’Indipendenza della Padania non sarebbe mai esistita, o sarebbe stata sciolta al primo vagito perché formazione politica nemica della Nazione e dell’Impero. E tutti i suoi membri fucilati o imprigionati. Il politico (e la persona) Salvini esiste, ha potuto fare soldi, successo, fama e prendere il potere perché è esistita la Resistenza, perché migliaia di donne e uomini, di ragazzini, di persone che avevano diritto alla vita, hanno versato il proprio sangue per permettere a lui, 70 anni dopo, di insultarli. E di strizzare l’occhio a quella parte della storia che li ha ammazzati. Per dare anche a lui questa Libertà. Salvini oggi si proclama eroe della Patria, parla di confini da difendere, di straniero da cacciare. Eppure i partigiani fecero questo: morirono per cacciare lo straniero dai confini italiani. E lo straniero allora aveva armi, aerei, panzer, bombe, mitra, migliaia di uomini spietati. Gli stranieri che i partigiani cacciarono non erano 40 disperati senza nulla su una barchetta alla deriva. Quando i partigiani venivano arrestati trovavano all’alba del giorno dopo il plotone d’esecuzione dei tedeschi in cortile. E la loro vita finiva in piedi, con un grido d’amore per l’Italia. Non piagnucolavano in Parlamento dove gli amici li avrebbero salvati dal processo con il voto. Pur di mettere gli italiani gli uni contro gli altri oggi, 25 aprile, Salvini fa ipocritamente altro. Non è nemmeno a Milano, anzi nemmeno al Nord: quella Milano e quel Nord che sono stati liberati da tanti giovani che hanno sacrificato la loro vita, e sulla cui memoria oggi Salvini, che di quel Nord si era spacciato difensore quando gli serviva, vomita tutto il suo disprezzo in nome della distruzione dell’unità nazionale. I partigiani non erano comunisti. I partigiani erano comunisti, erano democristiani, erano liberali, erano socialisti. Ma erano soprattutto italiani. Morirono per l’Italia. E la liberarono. Salvini ha scelto da che parte stare. E quale tradire. E molti italiani, che alla Resistenza devono ogni loro libertà, anche.