CARI CINQUE STELLE, CI VUOLE MOLTO PIÙ CORAGGIO CONTRO LA LEGA. ALTRIMENTI SI FINISCE COME BERSANI
Renzi e Bersani – Salvini e Di Maio. Inquietanti parallelismi. Ricordate la parabola di Bersani e Renzi nel PD? Quando hanno iniziato a confrontarsi per la segreteria, Bersani aveva una solida maggioranza rispetto a Renzi (basta vedere il risultato del loro primo confronto). Bersani fece un errore gravissimo: anzichè, politicamente, soffocare in culla l’avversario, lo coinvolse, lo promosse, lo nobilitò come alleato e interlocutore privilegiato, lo accreditò presso un elettorato che ancora in maggioranza viveva Renzi come un corpo estraneo. E come ne fu ripagato Bersani alle prime difficoltà? Ne fu ripagato da Renzi con un costante logoramento politico, con attacchi immediati dopo il risultato elettorale, con i 101 siluratori di Prodi, con lo staiserenoletta. Parafrasando De Andre’, Renzi appena vide Bersani in difficoltà, imbracciata l’artiglieria, non gli ha ricambiato la cortesia. E Bersani come ha reagito agli attacchi? Rimanendo alleato, votando tutto quello che faceva e disfaceva Renzi, per fedeltà alla ditta, paura di elezioni, perché il governo finisce alle destre, perché dobbiamo governare comunque… mille pretesti. Fino a quando? Fino a quando Renzi non gli fece votare il Jobs Act e lo stravolgimento della costituzione antifascista. Fino a che Renzi non fa votare a Bersani il contrario della sua storia. Dopo che Bersani ha votato diligentemente, al più mugugnando, tutto questo, Renzi gli fa capire che non sarebbe servito più. Bersani se ne esce dal PD e prende il 3,5%, mentre da segretario era sopra il 25%. Ora… sostituite il nome di Bersani con quello di Di Maio, il nome di Renzi con quello di Salvini. Siamo ancora in tempo, ma attenzione, carissimi elettori del M5S, attenzione, che le analogie sono drammaticamente vive. Ci vuole molto più coraggio contro la Lega. Molto di più e subito. Altrimenti si finisce come Bersani.
