RESPONSABILITÀ POLITICA E (È) RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA

RESPONSABILITÀ POLITICA E (È)  RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA

Visto che va di moda introdurre norme e reati sempre nuovi, come se i nostri codici civile e penale non fossero già abbastanza inzeppati di norme, a volte pure contraddittorie tra loro (e la moda l’hanno promossa e praticata TUTTI i governi degli ultimi 40 anni, vuoi per il terrorismo vuoi per la mafia vuoi per la corruzione… poi ancora mafia e ancora corruzione e poi ancora mafia e corruzione… un loop senza fine. Senza mai togliere un briciolo di potere a nessuna mafia e a nessuna corruzione, anzi rafforzando entrambe. E stroncando invece, insieme al terrorismo, ogni forma di dissenso sociale), ecco dicevo visto che si governa da decenni a suon di norme sempre più circostanziate e cervellotiche, fino a arrivare probabilmente al divieto di sognare (un rogo liberatorio, per esempio), a questo punto introdurrei un nuovo reato: quello di procurato danno patrimoniale alla collettività. Qualcuno mi spieghi perché si può arrivare al delirio di definire una porcata illegale come #portichiusi “difesa dei confini nazionali” (da chi, da cosa?), e non si debba definire reato di carattere patrimoniale ai danni della collettività il rilasciare dichiarazioni, da parte di esponenti politici – in particolare se ricoprenti cariche istituzionali – che provochino aumento dello spread, andamento negativo della vendita dei titoli di Stato (la base della nostra stessa sussistenza in quanto Stato), cicli economici negativi chiaramente scollegati dal ciclo economico dell’area geopolitica di riferimento. Del resto, il vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione c’è. E i trattati internazionali o hanno valore vincolante, oppure che trattati sono? Non si capisce perché se fai l’amministratore di società devi sottostare a ottomila vincoli, molti derivanti dalla applicazione di norme europee, mentre se sei uomo politico e magari ricopri pure cariche istituzionali puoi dire il cazzo che ti pare, e se dopo un’ora lo spread sale (le conseguenze le paghiamo tutti eh, mica lui, o il suo partito) nessuno ne paga le conseguenze. Dice: ma così finisci per asservire la politica ai meccanismi economici.Non è affatto questo il problema. È che fare politica senza assumersi le responsabilità anche patrimoniali del tuo comportamento non ha senso. Del resto, lasciando perdere l’esempio forse troppo spinto, privatistico, dell’amministratore di società (esempio che faccio, non ho timore di dirlo, perché da quasi 30 anni è il mio lavoro; e pur avendo iniziato a farlo obtorto collo, ormai occupa l’80% del mio tempo e delle mie energie), basta pensare a chi dirige strutture sanitarie, organi amministrativi locali (regioni, comuni, municipi). Se fai cazzate amministrative ti ritrovi indagato in cinque minuti. Dice: ma la politica non può prescindere dalla libera espressione delle opinioni.E certo. Non è questo che contesto.Sto dicendo che deve esistere un principio di RESPONSABILITÀ anche patrimoniale, e non solo politica, per certi ruoli.Sennò il bilancio dello Stato, i trattati internazionali sottoscritti, gli organismi di controllo nazionali e internazionali, la Costituzione stessa, diventano carta igienica. E lo sono, di fatto, per molti italiani, anche seduti in Parlamento, o sui banchi del governo, pare.