IL GUARITORE PANZIRONI È PIÙ POPOLARE DI RENZI

IL GUARITORE PANZIRONI È PIÙ POPOLARE DI RENZI

copione dellescissioniè sempre lo stesso. Qualcuno lo ha scritto molti decenni fa e chi si scinde lo recita senza cambiare una virgola. È questo: si annuncia la separazione con aria di sofferta necessità, si faun po’ di vittimismo, si dichiara di voler bene a chi si lascia, si elencano le adesioni, si enuncianoprogrammi roboanti, alla fine allegria, ricchi premi e cotillons. Insomma, tutto chiacchiera e distintivo. Il tema delle scissioni è sempre lo stesso. Servono? Se servono, cioèse corrispondono a un movimento reale della società, le scissioni sono giustificabili, se invece sono frutto di “pensate” di politicanti le scissioni sono un fuoco fatuo: qualche ombra notturna e poila caccia a voti che non ci sono. Il copione dellescissioniè sempre lo stesso. Qualcuno lo ha scritto molti decenni fa e chi si scinde lo recita senza cambiare una virgola. È questo: si annuncia la separazione con aria di sofferta necessità, si faun po’ di vittimismo, si dichiara di voler bene a chi si lascia, si elencano le adesioni, si enuncianoprogrammi roboanti, alla fine allegria, ricchi premi e cotillons. Insomma, tutto chiacchiera e distintivo. Il tema delle scissioni è sempre lo stesso. Servono? Se servono, cioèse corrispondono a un movimento reale della società, le scissioni sono giustificabili, se invece sono frutto di “pensate” di politicanti le scissioni sono un fuoco fatuo: qualche ombra notturna e poila caccia a voti che non ci sono. La scissione di Matteo Renzinon corrisponde a una domanda di popolo. Nessuno chiede una forza moderata che abbia il volto di Renzi, Maria Elena Boschi, Teresa Bellanova e Roberto Giachetti. La loro esperienza di governo è stata giudicata forse troppo severamente, ma nessuno vorrebbe ripeterla. Un partito nascente che ha unaclasse dirigente così chiusa– LeU ne sa qualcosa – non attira voti, anzi li respinge. Per questo dico che i renziani sono voto-repellenti. Renzi conta sulla propria immagine dimenticando cheè molto impopolare. Ragiona anche sulla necessità di un forza moderata e spiega questo suo sogno con due argomenti “forti”. Il primo è: “fermare i comunisti”. Arriva dopo tanti altri: si deve mettere in coda dopoMatteo Salvini,Giorgia Meloni, Vittorio Feltri, Mario Giordano, Paolo Del Debbio, Ernesto Galli della Loggia, Lorella Cuccarini. Insomma, è arrivato tardi e nessuno gli riconosce il merito di aver rottamato Massimo D’Alema. Gli do una notizia: noi comunisti (o ex) ci siamo ancora, tutti in buona salute, tiè! Il copione dellescissioniè sempre lo stesso. Qualcuno lo ha scritto molti decenni fa e chi si scinde lo recita senza cambiare una virgola. È questo: si annuncia la separazione con aria di sofferta necessità, si faun po’ di vittimismo, si dichiara di voler bene a chi si lascia, si elencano le adesioni, si enuncianoprogrammi roboanti, alla fine allegria, ricchi premi e cotillons. Insomma, tutto chiacchiera e distintivo. Il tema delle scissioni è sempre lo stesso. Servono? Se servono, cioèse corrispondono a un movimento reale della società, le scissioni sono giustificabili, se invece sono frutto di “pensate” di politicanti le scissioni sono un fuoco fatuo: qualche ombra notturna e poila caccia a voti che non ci sono. La scissione di Matteo Renzinon corrisponde a una domanda di popolo. Nessuno chiede una forza moderata che abbia il volto di Renzi, Maria Elena Boschi, Teresa Bellanova e Roberto Giachetti. La loro esperienza di governo è stata giudicata forse troppo severamente, ma nessuno vorrebbe ripeterla. Un partito nascente che ha unaclasse dirigente così chiusa– LeU ne sa qualcosa – non attira voti, anzi li respinge. Per questo dico che i renziani sono voto-repellenti. Renzi conta sulla propria immagine dimenticando cheè molto impopolare. Ragiona anche sulla necessità di un forza moderata e spiega questo suo sogno con due argomenti “forti”. Il primo è: “fermare i comunisti”. Arriva dopo tanti altri: si deve mettere in coda dopoMatteo Salvini,Giorgia Meloni, Vittorio Feltri, Mario Giordano, Paolo Del Debbio, Ernesto Galli della Loggia, Lorella Cuccarini. Insomma, è arrivato tardi e nessuno gli riconosce il merito di aver rottamato Massimo D’Alema. Gli do una notizia: noi comunisti (o ex) ci siamo ancora, tutti in buona salute, tiè! L’altro argomento ècreare una forza moderata. Sono anni che ci rompiamo la testa sul tema della forza moderata. È dalla morte dellaDc, partito ineguagliabile. Il partito moderato è una cazzata. L’area che sospinge Salvini probabilmente è piena i moderati radicalizzati. La piccola- borghesia italiana è stata l’esercito militante della grande borghesia nello scontro che il fascismo intraprese contro la sinistra. Il moderatismo non è un pranzo di gala. È un progetto di società e una modalità di azione politica. Renzi e i suoi moderati, persino con l’aggiunta dell’ottima Mara Carfagna, non rappresentano alcuna svolta nel protagonismo dei moderati. Renzi, inoltre, è la prova vivente che Salvini eLuigi Di Maioavevano ragione ad aprire il fuoco contro i politicanti, categoria in cui essi stessi sono inseriti a pieno titolo. Insomma, la scissione fredda di Renzi è una cosa non commentabile fino che non vedremo i voti. Oggi èun elenco di parlamentariche se la giocano: io vado via, tu resti e vieni dopo. Quelli di destra non hanno alcuna voglia di lasciarePontidaper innamorarsi dellaLeopolda. Quelli di Forza Italia non hanno voti da portare in dono. La politica quando diventa esasperazione mediatica deve fare i conti con i protagonisti veri del piccolo schermo e della Rete. Io penso che sia più popolare di Renzi e di SalviniAdriano Panzironi, il non laureato che fa il medico e che organizza meeting spingendo la gente non curarsi con la medicina tradizionale. Un guaritore. Quanti ne abbiamo già visti? Renzi-Panzironi o Salvini-Panzironi hanno un bel futuro nelle reti tivù. Prima diCucine da incubo.Read more at https://www.lettera43.it/scissione-renzi-popolarita/#2e9ewv7ZMrCTB6GF.99