SENTIMENTI IN CONFLITTO

Ogni volta che provo a ripensare alla vergognosa risoluzione approvata dal Parlamento europeo, sotto la pressione degli esponenti delle democrature dell’Est europeo, mi sento scisso fra lo sdegno – per la offesa a milioni di militanti comunisti che si sono impegnati, spesso sacrificando la vita, nella lotta di liberazione dal nazifascismo e per la giustizia sociale e la democrazia;– per la palese falsificazione storica che vuole accomunare la Unione Sovietica al regime nazista nello scatenamento della seconda guerra mondiale, mentre la Russia era la terra di conquista designata fin dall’inizio da Hitler ( in ciò incoraggiato dal Patto di Monaco), e senza i 22 milioni di morti russi quella che è oggi la Unione europea sarebbe ancora una Europa dominata dalla svastica; e la consapevolezza, che da ex comunista sento ancora più forte, di cosa abbia significato la degenerazione dittatoriale e sanguinaria della rivoluzione d’ottobre in termini di fallimento politico e ideale Questo fallimento non mi porterà mai ad accettare la identificazione fra il nazismo e lo stalinismo ( ancor meno il comunismo), ma mi impedisce di limitarmi a vomitare tutto il mio sdegno contro coloro che hanno votato quel documento, per quanto il loro atto sia davvero vomitevole.