STUTAMU SALVINI

STUTAMU SALVINI

Bello il dialetto quando con due parole traduce un pensiero che magari nella mente ha girovagato per tanto tempo, ha impiegato molto tempo a formarsi, a radicarsi.Poi il dialetto lo estrinseca in tutta la sua veemenza con due parole. Fughiamo subito un subdolo pensiero che un qualsiasi giornalistucolo potrebbe formulare per strumentalizzare gesti e parole: stutamu Salvini non vuol dire spegniamo Salvini nel senso di farlo fuori fisicamente. L’ accezione è proprio quella di interruttore. On/off. Un “Basta”. Democraticamente impedire che il pensiero , il messaggio, lo stile leghista attecchisca in Calabria. Salvini in Calabria, ospite della Lega a Cosenza dove avrebbe dovuto inaugurare la nuova sede in vista delle imminenti elezioni regionali. Il condizionale è d’ obbligo perché pare che l’ ex ministro dell’ interno non abbia potuto omaggiare Furgiuele, responsabile della Lega Calabrese. Ufficialmente dei ritardi nel tabellino di marcia. Ufficiosamente problemi di ordine pubblico. Il leader del Carroccio ha parlato al Teatro Morelli gremito per l’ occasione. Un teatro però. Non una piazza come ci aveva abituati negli ultimi tempi il segretario della Lega. Timore di non riempire l’ Agorà cittadina? Timore delle pubbliche contestazioni? Sicuramente il teatro è un ambiente più ovattato, protetto, ristretto. Ne sanno qualcosa gli altri politici che ormai preferiscono ambienti più ristretti in cui parlare al proprio pubblico. Di contro la piazza era prerogativa della gente comune che manfestava il suo dissenso. Lenzuola e striscioni ” Cosenza non si lega” oltre al famoso ” stutamu ” che vuole essere un incitamento per la gente di Calabria alla riscossa degli ultimi. Dentro il teatro il Nessun Dorma di Puccini sostituisce il Và Pensiero rottamato come il termine Nord dai manifesti della Lega. Un inno al Capitano che dal palco arringa i manifestanti e li apostrofa dicendo:-Sono figli di papà che hanno voglia di perdere tempo e fare casino, quando polizia e carabinieri dovrebbero occuparsi di altro…- Attimi di tensione quando un gruppo di manifestanti supera il limite della zona rossa attorno al teatro. Ma la protesta pacifica non ha preoccupato le forze dell’ordine numerose e in assetto antisommossa. Cosenza ha raccolto il testimone da Soverato in questa maratona. Il Crati e il Busento, come il Piave un tempo, sussurrano dai loro greti eterni: non passa il leghista !