MA I GIORNALISTI, NON DOVREBBERO ESSERE «NEUTRALI»?

MA I GIORNALISTI, NON DOVREBBERO ESSERE «NEUTRALI»?

La7. In studio ci sono Furfaro (PD), Giletti, Molinari (Lega), Borgonovo (Libero). L’argomento è sempre lo stesso: Bibbiano. A un certo punto, durante la discussione comunque accesa, Furfaro dice due parole: “Demagogia”, “Salvini”. L’avesse mai fatto. Si scatena il panico: Giletti inizia ad urlare. “Le cose di sottobanco, non ha neanche il coraggio di dirmele in faccia. Me le dica in faccia! “. I presenti sono increduli. “Le dice sotto voce, non ha il coraggio: lo ridica sottovoce – continua- Stia attento a quello che dice, di me e della mia moralità lei non si mette in mezzo! Ha capito?!”. Furfaro, sbigottito, prova a capire il perché della reazione. Prova a rispondere. Ma Giletti non lascia parlare. Poi, ancora urlando, lascia lo studio. Cala il silenzio. La Merlino lo rincorre per riportarlo in studio. Ma lui ormai è corso via. Ecco. Una domanda allora. Ma è possibile che un giornalista che dovrebbe essere “neutrale” abbia queste reazioni quando quelle due parole, “Salvini” e “demagogia”, vengono associate in sua presenza?