IL NAPOLI RIPIOMBA NEL TUNNEL, IL LECCE VIOLA IL SAN PAOLO E FERMA LA RISALITA DEGLI AZZURRI
        Era una partita da vincere per alimentare quelle speranze che si erano accese dopo due gare di seguito vinte, speranze spente in modo perentorio dal Lecce con il risultato di 3 a 2. Si parte ed il Napoli e comincia subito bene prendendo subito il comando della partita. Imposta buone azioni e crea un paio di palle gol non sfruttate da Milik. Politano spinge sulla destra e con le sue accelerazioni mette in ansia la difesa salentina che si salva un po’ per suo merito ma anche per la poca decisione degli attaccanti del Napoli rendendo vane le buone manovre del centrocampo e mancando quasi sempre nell’ultimo tocco decisivo, un difetto che si è ripresentato dopo tre buone prove. Il Lecce ogni tanto punge in attacco ma Ospina non tocca palla per quasi mezz’ora. Poi, inaspettatamente, proprio alla mezz’ora, dove ha quasi sempre aspettato il Napoli, il Lecce trova il gol del vantaggio con Lapadula, complice la posizione infelice della difesa del Napoli e da una corta respinta di Ospina su tiro di Falco. Il Napoli tenta qualcosa ma pare bloccato psicologicamente ma comunque ci prova senza successo, per precipitazione ma principalmente perché il centrocampo non agisce più con la precisione, la velocità che aveva consentito alla squadra di Gattuso di schiacciare il Lecce nella propria tre quarti. Il tempo finisce con tentativi di tiro di Politano, Zielinski ed Insigne tutti inefficaci ora per imprecisione ora per mancanza di forza. Nella ripresa Gattuso manda subito in campo Mertens al posto di Lobotka e l’effetto si vede subito. Rete di Milik che finalizza una grande azione in velocità: Demme per Insigne che apre su Mertens, appoggio a Milik, il polacco calcia e la palla prima tocca la traversa interna e poi si insacca. Ora la squadra di Gattuso si lancia in attacco alla ricerca del vantaggio ed al minuto 56 Mertens lancia Insigne solo davanti al portiere del Lecce, il tiro di Lor5enzo è fiacco e centrale ed è facile preda del portiere. Gol mancato, gol subito è una vecchia regola del calcio. Infatti, il Lecce trova il secondo vantaggio al minuto 61 ancora con Lapadula che di testa raccoglie un cross del solito Falco e batte Ospina incolpevole. La squadra di Gattuso cerca di reagire ma il Lecce concede ben poco al Napoli, ora i salentini ci credono al “colpaccio”. Gattuso manda in campo Callejon per Politano per coprire un po’ di più la fascia destra da dove arrivano i pericoli maggiori del Lecce. Il Napoli si procura anche un paio di buone occasioni ma la difesa del Lecce tiene anzi rilancia e mette in difficoltà il Napoli. Ospina deve prima respingere un diagonale di Donati e poi il portiere colombiano vola letteralmente per respingere un colpo di testa di Barak da due passi, con la difesa quasi ferma in entrambe le occasioni. Al minuto 72 Milik ammonito per presunta simulazione su presunto fallo subito in piena area del Lecce. L’arbitro sente il VAR ma non ritiene opportuno andare a verificare il video e conferma l’ammonizione al polacco. Gattuso effettua la terza sostituzione, esce Insigne ed entra Lozano. Il Lecce in tutto questo continua a tenersi a galla e trova addirittura il 3 a 1 con un calcio di punizione incredibilmente preciso di Mancosu che trova prima il palo interno e poi si insacca, niente da fare per Ospina, minuto 83’. Napoli si scaraventa in avanti, in modo disordinato e con poche idee e tutto ciò che riesce a raccogliere è il 2 a 3 con Callejon che raccoglie un suggerimento di Mertens deviato da un difensore del Lecce, lo spagnolo mette in rete in rovesciata Dopo non succede altro e terminati i 5 minuti di recupero l’arbitro Giua sancisce la fine della partita e la vittoria del Lecce. Gattuso prima della gara metteva sull’avviso i giocatori a non prendere sottogamba il Lecce invitandoli a considerare la partita una sorta di finale, avvisi che non sono serviti ed il Napoli ha dovuto registrare l’ennesima sconfitta, al San Paolo, quando forse sbagliando si pensava fosse uscito dal tunnel sia di risultati che di gioco. Una sconfitta che ha messo a nudo i limiti di una difesa che non apparsa per niente attenta e compatta, nonostante il rientro di Koulibaly, pessima la sua prova, e di Maksimovic entrambi reduci da infortuni. Difesa forse protetta poco dal centrocampo che ha trovato si un regista, Demme, ma forse accanto a lui sarebbe stato più opportuno utilizzare Allan, più interditore di Lobotka. In attacco le solite mancanze, poca decisione e ultimo tocco sempre sbagliato, poco movimento tra le linee, senza palla, movimenti che si notano solo con Mertens in campo. Prossimo turno con il Cagliari in terra sarda, uno scontro diretto per potersi giocare le ormai poche chance di arrivare in zona Eurolega, gara intervallata mercoledì prossimo dalla semifinale di andata di Coppa Italia che vedrà il Napoli a San Siro contro l’Inter, gara di ritorno il 5 Marzo al San Paolo, un tempo considerato il “fortino” della squadra azzurra, oggi a quanto pare “terra di conquista”.
