MINISTRA LAMORGESE NON ABBIAMO IL RAFFREDDORE, ABBIAMO IL CANCRO

MINISTRA LAMORGESE NON ABBIAMO IL RAFFREDDORE, ABBIAMO IL CANCRO

C’è un filo rosso che lega il decreto Minniti del 2017 e il suo accordo con la Libia, il decreto Salvini del 2018, quello “bis” del 2019 e la proroga dell’intesa con la Libia del 2020. Tre governi di diverso segno e colore con un minimo comune denominatore:Il disinteresse umano per le conseguenze delle proprie decisioni. Con grande sforzo provo a mettermi nei panni di quel ministro Minniti del governo Gentiloni che, dopo migliaia di morti sia in mare che nelle prigioni libiche, dopo centinaia di immagini e referti medici che provano le torture inflitte ai profughi da aguzzini armati e finanziati da noi, ancora oggi osa difendere il proprio operato. Non credo affatto che i 24.000 sbarchi del 2017 potessero essere considerati un’emergenza nazionale, ma anche ammettendolo e dando così un minimo di ragionevolezza alla fornitura di navi, quattrini e addestramento militare alla guardia costiera libica, quando dopo poche settimane ci si è resi conto che la marina libica era parte integrante delle attività di pirateria e di traffico di esseri umani, quando sono apparsi i primi documenti che mostravano i lager e i militari libici che a bordo delle motovedette da noi regalate frustavano e ributtavano in mare i naufraghi, perchè non si è bloccata quella scellerata decisione? Questo l’ex-ministro non ha saputo spiegarcelo in dozzine di occasioni televisive, nè peraltro gli è stato chiesto da conduttori e giornalisti. A quell’infamia si sono aggiunti i decreti sicurezza salviniani, generati da una mente patologicamente razzista e sostenuti dai Di Maio e Toninelli che, privi di una qualsiasi visione geopolitica e patrimonio morale, si sono interessati unicamente al consenso elettorale e a quelle poltrone miracolosamente conquistate. Meglio non sta facendo il governo in carica che, dopo aver vergognosamente prorogato di 3 anni l’accordo con una Libia in guerra che non esiste più neppure sulla carta, prova ora a riguadagnarsi un minimo di dignità umana con un soffio di depotenziamento delle autentiche leggi razziali promulgate sul territorio nazionale e con un pusillanime appello al fantasma vivente del presidente libico Al Sarraj affinchè ci consenta, bontà sua, di dare una controllatina allo sterminio di profughi in atto nei suoi lager.