CRONACHE DAL FRONTE (19° puntata)

CRONACHE DAL FRONTE (19° puntata)

Costretti a stare chiusi in casa non ce ne siamo accorti, ma dalle nostre città – ve l’assicuro – sono spariti gli immigratiSPA-RI-TI. Parlo soprattutto dei cosiddetti “irregolari”, di quelli che si vedevano ciondolare per strada vendendo pacchi di calze fallate e un po’ di paccottiglia cinese, di quelli che stavano ai semafori a pulire i vetri delle nostre auto, di quelli che sostavano con lo sguardo perso davanti alle stazioni di treni e autobus, o davanti alle chiese, ai supermercati, e ovunque ci fosse modo di alimentare anche solo con qualche spicciolo la loro fame di sopravvivenza per sfuggire all’ invisibilità coatta a cui li costringe la legge. In giro per Roma non se ne vedono più. Mi direte che è ovvio, perché anche loro, come noi, devono starsene a casa. Ma il fatto è che, troppo spesso, loro una casa non ce l’hanno. E questa emergenza li ha ricacciati da un giorno all’altro nelle tenebre della loro non-vita e nei loro non-luoghi, in quei casermoni di periferia dove vivono ammassati e dove resteranno chissà fino a quando, visto che fuori di spiccioli da procurarsi per il cibo non ce ne saranno per un bel po’.E allora mi chiedo dove sia finito Mamadou, il ragazzo maliano che se ne stava da mattina a sera davanti al mio supermercato, augurando con voce suadente il buongiorno a tutti quelli che passavano e poi, subito dopo, allungava il suo berretto di panno, con la speranza di un’offerta. E Keita? Dov’è finito Keita, il ragazzone gambiano che puliva ogni mattina un pezzo diverso della mia strada con la sua scopa di fortuna, cantando con la sua bella voce per farsi notare e indicando a tutti un cartello di fortuna con su scritto “AIUTATEMI”, che aveva appoggiato a terra, vicino a un barattolo di latta dove chi voleva depositava il suo contributo per questo suo “servizio pubblico” ? Spariti, tutti. So che gli amici dell’Associazione BAOBAB continuano ad assicurare pasti caldi e coperte agli immigrati che girano attorno alla stazione Tiburtina. E so che il cibo è offerto da tanti cittadini romani che, pur in questo momento difficile per tutti, credono ancora nel valore della SOLIDARIETA’. E’ questo l’unico collante che ci può far uscire da questa emergenza, tutti assieme. “Non abbandoneremo nessuno”, ripetono le autorità. Perfetto. E allora, please, non dimentichiamoci di loro, degli “invisibili”. P.S. In foto il sole su Roma, stamani