DRAGHI SALVATORE DELLA PATRIA?

Potrebbe indicare all’intera Ue come uscire dalla crisiMO’ CHE DRAGHI S’AVVICINAOrmai è questione di tempo, se grillini e leghisti lo consentono… L’Italia deve rimettere in pista Draghi, non ci sono storie. La sua mancanza in un’Europa senza bussola si sente pesante. La disponibilità di Giorgetti a sostenere un governo con Draghi premier e una maggioranza bipartisan è di nuovo in prima pagina sul Corriere. Un evidente scavalcamento di Salvini e un invito sommesso a riflettere rivolto a lui e soprattutto alla Meloni, che però non sembra ostile. E indirettamente a Draghi stesso affinché accetti l’incarico. Probabilmente sarà il Pd a staccare la spina al Governo Conte, quando l’intero arco parlamentare sarà pronto. Per ora mancano all’appello di sicuro solo i grillini. I problemi del paese sono però tanti, tali e così gravi che una rinuncia a sostenere il Governo Conte potrebbe essere addirittura conveniente per i grillini, le cui spalle non sono attrezzate, preparate a sorreggere un peso del genere. Serve un vero esperto a palazzo Chigi e Draghi è il migliore. Potrebbe addirittura indicare all’intera Europa come uscire dalla crisi. I grillini potrebbero adottare la formula della “sfiducia costruttiva”, ma non possono essere in tanti a buttarcisi sopra, ossia grillini+leghisti+melonisti. Il problema è tutto qui, è come sbrogliare la matassa di chi deve gestire l’opposizione. Inoltre, se salvatore della patria deve essere, Draghi non vuole fare la fine di Monti, tra insulti, ingratitudine infamante e licenziato dopo appena un anno e mezzo, prima che potesse mettere mano a delle riforme vere. Draghi pretende garanzie. Anche dai grillini. Questi ultimi, non si facciano sbattere fuori dal governo, si accontentino eventualmente della sfiducia costruttiva, ma non sperino in tanto lusso. Per Salvini è un dilemma possibilmente peggiore. Votando Draghi dovrà zittire Borghi e Bagnai, rinunciare all’impostazione sovranista e dare retta solo a Giorgetti. Si prospetta, per i leghisti e i grillini, una scissione ciascuno dei parlamentari “responsabili” che, con B. potrebbero dare vita al governo Draghi. Una formula va studiata, non si arrivi a una soluzione solo all’ultimo momento presi per la gola dalla crisi che precipita. Se Draghi deve essere, che Draghi sia prima possibile.