LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI: A PIACENZA LA MOSTRA DEDICATA AL COLLEZIONISMO ITALIANO CONTEMPORANEO

A Piacenza il palazzo dell’ex-Enel, dopo una attenta opera di restauro, è stato trasformato nel nuovo centro culturale della città.XNLPiacenzaContemporaneadiventerà il luogo per raccontare il tempo presente e dialogare nel contempo con i capolavori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, raccolti nell’adiacenteGalleria Ricci Oddi. La rivoluzione siamo noi èil titolo della rassegna che inaugura lo spazio della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La mostra, curata daAlberto Fiz,è interamente dedicata alcollezionismo italiano contemporaneo. Nella piacevole cornice museale le oltre 160 opere scelte tra 18 collezioni d’arte, tra le più importanti d’Italia, indagano trasversalmente movimenti, stili e tendenze della contemporaneità. Come dichiara il curatore,Piero Manzoni, Alberto Burri, Marina Abramovic, Andy Warhol, Bill Violasono solo alcuni degli importanti artisti, scelti per analizzare la figura del collezionista inteso come mecenate del Terzo Millennio. Per Fiz “il collezionista non è un semplice acquirente di opere d’arte ma, con le sue scelte, assume un ruolo da protagonista nella vita pubblica”. Il titolo della mostra prende spunto dalla installazione diMaurizio Cattelandove l’artista si appende a un gancio con gli abiti di feltro diJoseph Beuysche, nel 1972, realizzò un’opera dallo stesso titolo di forte impronta politica. La mostraLa rivoluzione siamo noivuole documentare il fenomeno del collezionismo attraverso le vicende di oltre cinquant’anni. Ne emerge un grande affresco collettivo, che consente al visitatore di entrare in uno straordinario museo privato e ricco di sorprese. L’idea era di proporre una ricerca che coinvolgesse protagonisti classici comeLucio Fontana, Fausto Melotti, Robert Rauschenberg, Mario Merz, Gerhard Richter e Michelangelo Pistolettoaffiancati dal meglio della realtà più recente con artisti qualiGhada Amer, Roberto Cuoghi, Urs Fischer, Zanele Muholi e Sislej Hhafa, che con la sua inquietanteBarkainvita a una riflessione sul tema dell’immigrazione e l’accoglienza. LaComplicitàtra collezionista e artista si esplicita attraverso una serie di “ritratti-dediche”: dalle immagini diHelmut Newton e Thomas Struthalla elaborazione fotografica della poltrona diAlessandro Mendini, dalla superficie specchiante diMichelangelo Pistolettoalla scultura in lapislazzuli diBarry X Ball. Ritratti seri o ironici, poetici o conturbanti ma tutti intrisi di “complicità”. LeDomestiche alterazionitrasformano arredamento e cibo con effetti paradossali, come negli scovolini per la polvere diPino Pascaliche diventanoBachi da Setolao nellaSedia AntropomorfadiArmando Testache perde la funzione di oggetto nel semplice accavallamento delle gambe.Rovesciare il Mondoprende spunto dall’opera diLara Favaretto.Questa sezione diLa rivoluzione siamo noispazia dalle questioni sociali della già citataBarkaa quelle più politiche della denuncia degli orrori della guerra nei Balcani diMarina Abramovic, alle istanze sul cambiamento climatico con l’OrsodiKatya Novitskova. La sezioneEnigmasvolge questo filo rosso traGiorgio de ChiricoeGiulio Paolini, traGino de DominicisedEmilio Prinicon i suoiOggetti a scomparsa totale. E ancora tra i percorsi concettuali diJoseph Kosuthe le icone luminose diDan Flavin. Fa parte del mistero insondabile lo spazio metafisico diAnish Kapoore il puzzle tridimensionale diAhmetÖgütdove i personaggi, a grandezza naturale, possono essere spostati dagli spettatori. Il filosofo sociologoJean Baudrillardscriveva, nel pamphlet che dà il nome alla sezioneL’altro visto da sé: “Ciò che conta per noi è di far la prova della nostra esistenza”. Dalla bambola minacciosa e tetra diCindy Shermanalle lacrime perpetue della donna ritratta daBill Violafino alle malinconiche dive hollywoodiane diFrancesco Vezzoli,si va incontro ad una indagine sul soggetto e la sua ridefinizione. Questa sezione di propone modelli linguistici differenti, con l’elemento unificante di esprimere l’energia vitalistica insita nella materia, attraverso un’azione, di volta in volta, differente. CosìDaniel Burrenlibera l’immaginazione di chi guarda attraverso uno strumento visivo ripetuto, mentreLucio Fontanaoltrepassa i limiti della pittura in una tensione continua verso l’infinito.Tomás Saracenoche pone il suo scenografico giardino aereo sullo scalone centrale introduce alla sezioneEsplorazioni. IlViaggio, l’eterea e lirica scultura diFausto Melotti, ilNido CosmicodiNicola de Mariao l’installazione site specific diGiuseppe Penone,Propagazione, propongono una serie di riflessioni sul nostro “stare al mondo”. Attraversando i mappamondi diRoberto CuoghieMona Hatoum, accompagnati dal misteriosoCavalierediWilliam Kentridge, arriviamo alVesuviodiAndy Warhole aiPaesaggidiGerard Richter, fino a perdersi, insieme aGiovanni Anselmo, nel suo prato sterminato. Intorno a uno dei temi maggiormente indagati del ‘900 si crea una dialettica con la raccolta permanente realizzata dal collezionista piacentino. La ricerca passa attraverso le opere diPiero Manzoni, Enrico Castellani, Mario Schifano, Fabio Mauri, Gregor Schneider e Ettore Spalletti. Una monocromia che diventa sfida per gli artisti dell’ultima generazione con i lavori illusionistici diWyatt Kahn, l’installazione di manifesti traforati diStefano Arienti, i granelli di smog neLe ceneri di MilanodiLuca Vitonee l’omaggio a Lucio Fontana diPietro Roccasalva. Sul marmo bianco diAlberto Garuttisi legge “tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora”. Il Centro XNL è una fabbrica di idee – afferma Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano – in grado di lavorare per Piacenza e per il mondo dell’arte in Italia, rispetto al quale intende porsi come un nuovo ulteriore strumento di analisi critica della cultura contemporanea, un progetto in divenire e un luogo aperto a tutte le sperimentazioni. La vocazione multidisciplinare dello spazio è confermata dalle numerose iniziative collaterali come la rassegna filmica, letalkcon collezionisti, artisti, critici e storici dell’arte. Non mancheranno poi concerti, spettacoli teatrali e programmi di didattica rivolti alle scuole. Titolo:La Rivoluzione siamo noi. Collezionismo italiano contemporaneo. Dove:XNL Piacenza Contemporanea, via Santa Franca 36 – Galleria Ricci Oddi, via San Siro 13, Piacenza. Quando:1 febbraio – 24 maggio (prolungato). Orari:dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso.